Una contrattista denuncia la scarsa attenzione del social verso i moderatori, «bombardati» da immagini cruente
MENLO PARK - «Migliaia di video, immagini e live streaming di abusi sessuali su minori, stupri, torture, atti di zoofilia, decapitazioni, suicidi e omicidi»: è questo il materiale con il quale i moderatori di Facebook sarebbero quotidianamente «bombardati» senza che il social fornisca loro un adeguato supporto psicologico. A denunciarlo è un’ex collaboratrice esterna della società, che ha citato in giudizio il gigante di internet.
Per bocca del suo avvocato, Selena Scola accusa in particolare il social di ignorare i suoi obblighi di «fornire un ambiente di lavoro sicuro» ai suoi collaboratori esposti a contenuti scioccanti, riporta Reuters. Facebook preferirebbe invece affidarsi a un «viavai» di contrattisti che rimangono «irreparabilmente traumatizzati da ciò che hanno visto sul lavoro» e vengono sostituiti.
La società di Menlo Park non ha ancora commentato queste accuse. In passato, però, ha assicurato di garantire a tutti i suoi moderatori l’accesso al supporto psicologico e una copertura sanitaria completa. Facebook impiega più di 7'500 moderatori. Scola ha lavorato a Menlo Park e Mountain View per nove mesi a partire da giugno dell'anno scorso.