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La casa automobilistica ha comunicato alla motorizzazione federale tedesca di aver rilevato delle irregolarità nel software dei motori diesel
BERLINO - Audi ha comunicato alla motorizzazione federale tedesca di aver rilevato delle irregolarità nel software dei motori diesel di 60.000 auto Audi A6 e A7 e averne fermato la distribuzione.
Lo ha reso noto oggi a Ingolstad il Ceo Rupert Stadler, che ha chiarito come l'azienda stia controllando al momento in modo sistematico tutti i motori.
Della vicenda si era occupato per primo il settimanale Der Spiegel in un articolo in cui si metteva polemicamente in risalto l'imbarazzo della casa madre Volkswagen, che a una settimana dalle dichiarazione del nuovo Ceo Herbert Diess sulla svolta etica di VW come casa automobilistica che dovrà «diventare più perbene», si vedeva in fretta e furia bloccare la distribuzione dei modelli di punta A6 e A7 della sua controllata Audi, sui quali sarebbero stati montati sistemi di gas di scarico manipolati.
«L'ufficio federale della motorizzazione ha avviato un'ufficiale audizione per il sospetto di un inammissibile impianto di manipolazione nelle auto Audi V6 TDI dei modelli A6 e A7», ha detto oggi un portavoce del ministero dei trasporti. Per Audi e per la casa madre VW si tratterebbe di una dolorosa ammissione che potrebbe danneggiare ulteriormente la reputazione del marchio. Sarebbero 60.000 le automobili interessate nel mondo, di cui oltre la metà in Germania.
