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FRANCIA«In caso di scioperi la compagnia aerea rimborsi i passeggeri»

17.04.18 - 11:13
Lo ha decretato la Corte di giustizia dell'Ue che ritiene non siano «circostanze eccezionali» ma normale amministrazione
Keystone
«In caso di scioperi la compagnia aerea rimborsi i passeggeri»
Lo ha decretato la Corte di giustizia dell'Ue che ritiene non siano «circostanze eccezionali» ma normale amministrazione

BRUXELLES - In caso di sciopero del personale, le compagnie aeree sono tenute a rimborsare i passeggeri rimasti a terra in quanto non si tratta di una «circostanza eccezionale».

È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue in merito al caso Tuifly che, nel settembre 2016, in seguito all'annuncio di un piano di ristrutturazione, ha visto piloti e personale di cabina non presentarsi al lavoro con conseguenti cancellazioni e ritardi dei voli. La compagnia aerea si è però rifiutata di compensare i clienti, ritenendo lo "sciopero selvaggio" un evento al di fuori del suo controllo.

I giudici di Lussemburgo hanno dato torto a Tuifly, stabilendo che le circostanze eccezionali che esonerano un vettore aereo dal rimborso «non devono essere, per sua natura o per sua origine, inerenti al normale esercizio dell'attività della compagnia aerea» e devono «sfuggire all'effettivo controllo di quest'ultima».

Al contrario, «le ristrutturazioni e le riorganizzazioni fanno parte delle normali misure di gestione delle imprese» incluse quelle aeree, e uno «sciopero selvaggio», ovvero non ufficialmente proclamato da un sindacato, «non rileva ai fini della valutazione della nozione di 'circostanze eccezionali».

Intanto in Francia continua lo sciopero di AirFrance - I piloti di di Air France continueranno a incrociare le braccia perché «la proposta della direzione è un vero specchietto per le allodole»: lo dice il presidente del sindacato nazionale dei piloti di linea (Snpl), Philippe Evain, intervistato da France Inter.

Per l'esponente sindacale la mobilitazione dei piloti si «indurirà». Confermati dunque, almeno per ora, i previsti scioperi di oggi, domani e del 23 e 24 aprile.

I sindacati chiedono un aumento generale e immediato del 5,1% degli stipendi, che permetterebbe a loro avviso di compensare il congelamento delle buste paga dal 2011.

Nei giorni scorsi la direzione aveva proposto un aumento dei salari del 2% nel 2018, poi del 5% tra il 2019 e il 2021. Una proposta ritenuta insufficiente dalle parti sociali.
 

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