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ITALIADeutsche Bank: manipolazione di mercato

06.05.16 - 08:45
Indagato l'ex management del gruppo di Francoforte
Deutsche Bank: manipolazione di mercato
Indagato l'ex management del gruppo di Francoforte

ROMA - L'ex management del gruppo Deutsche Bank di Francoforte è accusato di manipolazione del mercato perché, - si è appreso - mentre comunicava ai Mercati finanziari la sostenibilità del debito sovrano dell'Italia, nascondeva agli stessi Mercati e al Ministero dell'Economia italiano (Mef) la reale intenzione della Banca di ridurre drasticamente e nel brevissimo termine (nel primo semestre 2011) il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio che a fine 2010 ammontava a otto miliardi di euro.

La vendita massiccia dei titoli di Stato italiani per oltre sette miliardi di euro entro giugno 2011 - secondo il pubblico ministero di Trani Michele Ruggiero - ha alterato il valore di mercato dei titoli stessi perché è stata fatta violando la normativa in vigore.

Secondo l'accusa, Deutsche Bank in tre pubblicazioni nel periodo febbraio-marzo 2011, definì sostenibile il debito sovrano dell'Italia, ma nascose ai mercati finanziari le sue reali intenzioni di ridurre subito e drasticamente i titoli italiani in portafoglio. Questa volontà della Banca risulta invece - a giudizio della procura - dalla massiccia vendita di titoli di Stato italiani fatta "over the counter", senza che fosse divulgata al Mercato finanziario regolamentato e giustificata "falsamente" a posteriori (nell'informativa periodica del giugno 2011) con la necessità di ridurre la sovraesposizione del gruppo al rischio sovrano dell'Italia, a seguito dell'acquisizione di Postebank di fine 2010.

Nello stesso periodo, Deutsche Bank acquistò circa 1,4 miliardi di Credit Default Swap (Cds) di copertura sull'esposizione al rischio Italia. Questi acquisti - secondo l'accusa - non furono comunicati dal gruppo bancario né ai Mercati finanziari né al Mef. Quindi, è il ragionamento accusatorio, Deutsche Bank autorizzando la vendita dei titoli di Stato italiani, acquistando contestualmente Cds e comunicando allo stesso tempo ai mercati finanziari la sostenibilità del debito pubblico italiano, ha compiuto condotte manipolative del mercato di tipo informativo-operativo. Queste manovre sono ritenute idonee ad alterare la regolare formazione del prezzo di mercato dei titoli di Stato italiani sia nel primo semestre 2011 (quando il mercato ignorava le dismissioni di titoli) sia successivamente alla pubblicazione periodica del giugno 2011.

In quest'ultima occasione il Mercato e gli operatori - sostiene il pm Ruggiero - seppero della massiccia e repentina riduzione dell'esposizione della Banca al rischio Italia interpretandola come un "chiaro segnale di sfiducia del gruppo nei confronti della tenuta del debito sovrano italiano".

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