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IRAQ / REGNO UNITOPrimo raid britannico contro l'IS, nove i morti

29.09.14 - 16:26
I miliziani: "I raid aerei servono a poco"
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Primo raid britannico contro l'IS, nove i morti
I miliziani: "I raid aerei servono a poco"

MOSUL - I jet britannici hanno compiuto oggi il primo raid in Iraq, vicino a Mosul, nel nord del Paese, secondo l'agenzia irachena Nina. Citando fonti mediche locali, la Nina afferma che nove jihadisti dello Stato islamico (IS) sono rimasti uccisi nell'attacco, sul villaggio di Sada, a nord di Mosul.

 

"I raid aerei servono a ben poco" - Per quanto propagandati dagli Usa, gli attacchi aerei contro lo Stato islamico (IS) avrebbero però scarsi risultati. A dirlo è un combattente dell'IS in un'intervista esclusiva alla Cnn.

 

Agli attacchi aerei "eravamo preparati da qualche tempo - dice il miliziano Abu Talha - sappiamo che le nostre basi sono note perché ci controllano con radar e satelliti, e dunque ne abbiamo altre di riserva". Poco efficaci a suo avviso anche gli attacchi aerei ai danni delle raffinerie mobili in controllo dell'IS. "Abbiamo fonti di finanziamento diverse", sottolinea l'intervistato, ripreso dalla telecamera in modo che il suo volto non sia riconoscibile, e "le nostre finanze non si esauriranno per la perdite del petrolio".

 

Nei giorni scorsi i caccia statunitensi, sauditi ed emiratini hanno bombardato una dozzina di raffinerie modulari di petrolio, impianti con i quali, secondo il Pentagono, l'IS era in grado di produrre dai 300 ai 500 barili di petrolio al giorno, da contrabbandare attraverso Turchia e Kurdistan iracheno.

 

"Grazie a Dio loro non sanno nulla", aggiunge Abu Tahla, secondo il quale, se anche la coalizione internazionale ingaggiata dal presidente statunitense Barack Obama può creare qualche ostacolo all'IS, i suoi attacchi aerei "non sono sufficienti per fermare i miliziani nel loro obiettivo di creare uno Stato islamico nelle zone sunnite tra Siria e Iraq. Se ci colpiscono in qualche area - osserva - noi avanziamo in altre".

 

Le precauzioni prese dai miliziani in vista degli attacchi aerei vengono confermate anche da un disertore dell'IS, che a volto coperto parla con la Cnn dalla Turchia. "Hanno completamente svuotato le loro basi - dice Abu Omar dei suoi ex compagni - e hanno nascosto gli equipaggiamenti nei quartieri civili oppure sotto terra". Quanto ai miliziani di origine straniera i francesi, sottolinea, "sono persino più estremisti di noi". Abu Omar dice di sognare ancora un califfato nella regione, ma di aver pensato alla diserzione da molto tempo. "Ho visto uno 'sheikh' di 70 anni ucciso proprio di fronte a me. Lo Stato islamico non può andare avanti in questo modo", dice. Ci sono tanti giovani che si arruolano, anche di 14-15 anni, conclude il disertore, "forse la mia voce li può aiutare a cambiare idea".

 

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