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AUSTRIAL'Interpol è alla ricerca di queste due ragazze

20.04.14 - 19:25
Da otto giorni non si hanno più notizie di loro. Hanno 15 e 16 anni. L'ultimo messaggio diceva che andavano in Siria per lottare nella guerra santa. L'interpol le sta cercando. In Svizzera c'è chi le difende
Interpol
L'Interpol è alla ricerca di queste due ragazze
Da otto giorni non si hanno più notizie di loro. Hanno 15 e 16 anni. L'ultimo messaggio diceva che andavano in Siria per lottare nella guerra santa. L'interpol le sta cercando. In Svizzera c'è chi le difende

VIENNA - "Siamo sulla via giusta. Andiamo in Siria per difendere l'islam. Ci vedremo in Paradiso". Sono queste le agghiacianti parole contenute in una lettera scritta da Sabina S. (15) e Samra K. (16), due adolescenti austriache, di cui non si sa più nulla da 8 giorni. Quando i genitori hanno trovato la lettera hanno lanciato l'allarme, e ora è scattata una ricerca a livello internazionale.

Le immagini delle ragazze che ha diffuso l'Interpol  mostrano due adolescenti sorridenti, ma anche due foto con il capo coperto dal velo islamico: Sabina con il velo blu, Samra invece ricoperta di nero, ha perfino le mani nascoste dai guanti. 

I genitori delle ragazze non si danno pace e ieri il padre di Sabine ha lanciato un appello sui giornali: "Siamo disperati. Chiediamo a tutte le persone di aiutarci a trovare le nostre ragazze. Ogni tipo di informazione potrebbe essere d'aiuto".

Nessuno sa dove possano trovarsi. Alle autorità austriache risulta che le due adolescenti siano andate in Turchia il 10 aprile, e abbiano fatto tappa nella città di Adana. 

La loro storia ha superato i confini austriaci e sta facendo il giro del mondo. Oggi, sulla vicenda, ha preso posizione anche Nora Illi, la ragazza svizzera convertita all'islam all'età di 18 anni, dopo un viaggio a Dubai. Nora Illi ha pubblicato sulla homepage del sito del Consiglio Centrale islamico svizzero un testo in cui mostra comprensione per la decisione delle due ragazze: "I musulmani sono esposti a una massiccia repressione in tutto il mondo, non c'è da stupirsi che due ragazze abbiano voluto uscire da questa miseria per combattere in Siria in nome della giustizia".

 

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