"Se l'allattamento al seno fosse stato promosso in modo più efficace - afferma Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef - e le donne fossero state protette dal marketing aggressivo dei sostituti del latte materno, oggi molti più bambini sarebbero sopravvissuti e cresciuti, ci sarebbe stata una minore incidenza di malattie e tassi più bassi di malnutrizione e arresto della crescita". Inoltre "l'allattamento al seno deve essere valutato come un vantaggio per salute, ma anche come un risparmio a lungo termine per i Governi", aggiunge Lake.
Nel mese di giugno i leader mondiali si sono riuniti a Washington per l' "Impegno per la sopravvivenza dei bambini: una promessa rinnovata", movimento che ha l'obiettivo di un lavoro comune per porre fine, prevenendole, alle morti infantili. Nel 2008 la rivista 'Lancet Nutrition Series' ha evidenziato il fatto che un bambino non allattato al seno corre un rischio 14 volte più alto di morire nei primi sei mesi di vita rispetto ad un coetaneo allattato esclusivamente al seno.