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Secondo il sito dell'emittente iraniana Press Tv, l'affermazione è stata ribadita dall'inviato iraniano presso l'Agenzia atomica internazionale (Aiea), Ali Asghar Soltanieh, il quale ha comunque espresso la speranza che gli imminenti colloqui di metà maggio (13 e 14) con l'organizzazione basata a Vienna "siano costruttivi e coronati da successo".
"Il principale scopo è negoziare una modalità e un quadro per risolvere questioni residue ed eliminare ambiguità", ha detto Soltanieh all'agenzia Reuters. Alla domanda se l'Aiea possa visitare l'impianto di Parchin, a sud est di Teheran, il rappresentante iraniano ha detto che un simile sopralluogo sarà possibile solo dopo che sarà stato concordato questo "quadro" della futura collaborazione fra Iran e Agenzia atomica.
Parchin è il complesso militare dove l'Agenzia per l'energia atomica ritiene possano essersi svolti test sospetti connessi a possibili scopi militari del programma nucleare di Teheran.
L'arricchimento dell'uranio è un'attività che può avere scopi sia civili che militari. Ufficialmente, l'obiettivo di lungo termine della comunità internazionale resta quello indicato da anni: convincere Teheran a fermare le attività di arricchimento che però gli iraniani considerano un loro diritto per scopi civili come l'alimentazione del reattore di ricerca medica TRR della capitale. Questo necessita di un aumento della concentrazione di un determinato isotopo dell'uranio a un valore del 20%, livello a partire dal quale però il combustibile può facilmente essere destinato ad applicazioni militari.
