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ITALIAProcesso Eternit: "Procedere dopo 30 anni lede il principio di difesa"

11.10.11 - 17:59
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Processo Eternit: "Procedere dopo 30 anni lede il principio di difesa"

TORINO - È iniziata questa mattina l'arringa della difesa di Stephan Schmidheiny, il miliardario svizzero imputato insieme al barone belga Louis De Cartier, nel processo contro la multinazionale dell'amianto che si svolge a Torino. Nella sua arringa, che si preannuncia molto lunga (terminerà nella seduta del 24 ottobre) la difesa ha anticipato che chiederà l'assoluzione.

In aula l'avvocato Astolfo Di Amato non è entrato nel merito delle accuse ma ha sostenuto che un processo a oltre trent'anni di distanza dai fatti contestati lede il principio di difesa perchè rende quasi impossibile per chi è accusato difendersi al meglio: i documenti non si trovano, molti testimoni non ci sono più e quelli che ci sono non sono attendibili perchè i fatti sono troppo lontani da ricordare.

Secondo l'avvocato difensore infatti la legge che consente di fare un processo dopo così tanto tempo è da ritenersi illegittima perchè, date le difficoltà di un procedimento di questo tipo, urta con il principio di difesa sancito nella Costituzione. E proprio su questo la difesa ha sollevato una delle cinque eccezioni di illegittimità costituzionale presentate questa mattina, oltre a un'eccezione di competenza territoriale e due eccezioni di nullità su atti del procedimento.

L'arringa dei difensori di Schmidheiny proseguirà nelle prossime udienze. Nel processo contro la Eternit il pool di magistrati ha chiesto una condanna a 20 anni ciascuno per Schmidheiny e de Cartier per disastro ambientale e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro.

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