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STATI UNITISteve Jobs lascia la guida di Apple

25.08.11 - 07:30
Steve Jobs, da tempo gravemente malato, si è dimesso da amministratore delegato della Apple. Al suo posto arriva Tim Cook. L'annuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa
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Steve Jobs lascia la guida di Apple
Steve Jobs, da tempo gravemente malato, si è dimesso da amministratore delegato della Apple. Al suo posto arriva Tim Cook. L'annuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa

NEW YORK - “Ho sempre detto che il giorno in cui non sarei riuscito a svolgere i miei compiti di CEO vi avrei informati subito. Sfortunatamente questo giorno è arrivato”. Con queste parole Steve Jobs, socio fondatore e CEO della Apple, ha annunciato le sue dimissioni da CEO di un a delle maggiori aziende al mondo. “Se il consiglio di amministrazione -diretto ora dal successore designato Tim Cook- me lo concede vorrei ancora servire l’azienda come presidente del C.d.A., membro e impiegato”.

A sorprendere non è tanto la notizia, ma la tempistica. Da anni Steve Jobs sta combattendo una lotta contro un tumore al pancreas che già in passato lo aveva costretto a lasciare le redini dell’azienda per periodi più o meno lunghi. Nel 2009 annunciò che si sarebbe assentato per sei mesi, previsione che però non fece lo scorso 17 gennaio quando con un email avvisò di dover prendersi cura di sè. A giugno però tornò sul palco del Moscone Center di San Francisco per presentare le novità di casa e a poche settimane/giorni dalla tanto attesa presentazione del nuovo iPhone 5, sul quale si sprecano le voci di corridoio e le fughe di notizie, nessuno probabilmente si aspettava questa decisione.

Con l’annuncio di ieri sera sembra quindi aprirsi una nuova stagione in casa Apple. Dopo il  ritorno di Jobs ai vertici della sua (decrepita) Apple, l’azienda di Cupertino ha vissuto la sua età d’oro rivoluzionando il mondo dell’informatica e dell’elettronica di consumo con prodotti assolutamente innovativi come l’iPod, l’iMac, l’iPhone e l’iPad. Prodotti che hanno creato nuovi settori di mercato e modificato quelli esistenti issando le quotazioni dell’azienda anche oltre il colosso petrolifero Exxon. Ora tutti, e in primis il mercato che sembra già “punire” i titoli quotati in borsa, aspettano di scoprire cosa e come sarà Apple. Di sicuro con la firma in calce all’annuncio di ieri sembra svanire parte dell’aura di infallibilità che da alcuni anni sembra avvolgere la mela morsicata.

Saul Gabaglio

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