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SVIZZERA / LIBIAGheddafi non scherzava: voleva smantellare davvero la Svizzera

25.02.11 - 11:46
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Gheddafi non scherzava: voleva smantellare davvero la Svizzera

BERNA - La ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey si sbagliava: Muammar Gheddafi faceva sul serio con la sua idea di smantellare la Svizzera e spartirne le spoglie tra gli Stati vicini. Ne aveva parlato già il 21 maggio 2009 al capo delle Forze armate americane in Africa, generale William Ward, quasi due mesi prima che il leader libico reiterasse la richiesta al vertice G8 dell'Aquila e al vertice dei Non allineati a Sharm el-Sheik.

Le dichiarazioni di Gheddafi sono riportate oggi da "Le Temps", che da giorni sta studiando l'insieme dei "documenti svizzeri" trasmessi al giornale romando da Wikileaks. Il cablo originale, classificato "segreto", è però consultabile direttamente tra i documenti diplomatici americani pubblicati sul web dall'organizzazione di Julian Assange.

In un incontro svoltosi nel corso di una visita del generale Ward a Tripoli, Gheddafi individua "due fonti del terrorismo: il wahabismo (islamismo saudita, ndr) e la Svizzera", indica il cablogramma inviato il 26 maggio dall'ambasciata americana a Tripoli al Dipartimento di stato a Washington. "Gheddafi ha affermato che il sistema bancario svizzero è usato per finanziare terroristi e ha proposto che la Svizzera sia suddivisa tra i paesi confinanti in base alle lingue", si legge nel documento.

Il 10-11 luglio, al vertice del G8 all'Aquila, Gheddafi avrebbe poi dichiarato, secondo un dispaccio pubblicato dall'agenzia nazionale libica Jana, che la Svizzera "è una mafia mondiale, non uno Stato" ed "è formata da una comunità italofona che deve riunirsi all'Italia, da una tedescofofona che deve ritornare alla Germania e da una francofona che deve ricongiungersi alla Francia". Dichiarazioni analoghe anche al vertice dei Paesi non allineati del 15-16 luglio a Sharm el-Sheik (Egitto).

"Le parole di Gheddafi non devono essere prese sul serio", aveva commentato la ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey in un'intervista pubblicata il 19 luglio sulla "NZZ am Sonntag". La Libia aveva presentato successivamente a New York la richiesta di discutere durante la prossima sessione plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in programma dal 15 settembre, la proposta di smembrare la Svizzera e suddividerla tra i paesi confinanti così da cancellarla dal mappamondo. La proposta è però stata respinta dal comitato responsabile di programmare l'assemblea, perché contraria alla Carta dell'Onu.

Ats

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