L'autore della "strage dei fornai" è tornato nel Varesotto?

Questa è la convinzione degli investigatori che stanno cercando di rintracciare Elia Del Grande
CADREZZATE - Sarebbe tornato nella zona di Cadrezzate Elia Del Grande, l'autore della cosiddetta "strage dei fornai" compiuta nel 1998 e nella quale uccise padre, madre e fratello. L'uomo, fuggito giovedì da una casa-lavoro a Castelfranco Emilia, sarebbe in fuga insieme alla compagna e avrebbe scelto di tornare in provincia di Varese.
Questa, secondo quanto riferito da Il Giorno, è l'ipotesi degli investigatori che sono sulle tracce dell'uomo, che ha scontato la condanna per il triplice omicidio ma era finito nuovamente nei guai ed è considerato "socialmente pericoloso". La casa di famiglia (che ha ereditato nonostante la mattanza) è stata nel frattempo venduta, ma la convinzione dei carabinieri di Varese e Modena, nonché della polizia penitenziaria, è che si trovi nei dintorni. Proprio a Cadrezzate erano arrivati i carabinieri, lo scorso 23 settembre, per prelevarlo e portarlo a Castelfranco Emilia.
Una fuga, quella di Del Grande, tra Varese e la Sardegna: Del Grande aveva vissuto a una ventina di chilometri da Olbia prima di rendersi protagonista di un furto e di problemi di vicinato. Ma il legame con l'isola sarebbe ancora saldo, a giudicare dal fatto che avrebbe contattato dei conoscenti proprio in questi giorni di latitanza.
La notizia sta facendo ovviamente clamore a Cadrezzate con Osmate, comune di meno di 3000 abitanti della provincia di Varese. Il sindaco Cristian Robustellini ha lanciato un appello proprio dalle pagine de Il Giorno: «Se potessi parlare a Elia Del Grande gli direi di consegnarsi alle forze dell’ordine. Se si costituisse, sarebbe per prima cosa un atto di rispetto nei confronti della sua famiglia: i genitori e il fratello». La comunità locale sarebbe pronta ad accoglierlo? «Credo che i miei concittadini nutrano ancora delle riserve in proposito. Sul piano umano e se vogliamo morale la risposta della comunità sarebbe negativa. Non credo che la mia gente sia favorevole. Ma, ripeto, non ci compete. A decidere sarà la magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!