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GERMANIAAttacco armato all'Università di Heidelberg, è stato uno studente 18enne

25.01.22 - 17:56
«Le persone devono essere punite» aveva scritto al padre via Whatsapp, pochi minuti prima
Getty
Attacco armato all'Università di Heidelberg, è stato uno studente 18enne
«Le persone devono essere punite» aveva scritto al padre via Whatsapp, pochi minuti prima
Aveva tante armi da fare una strage, ma per qualche motivo si è fermato dopo qualche sparo

HEIDELBERG - È stato un 18enne di Berlino, studente di biologia, a sparare con un fucile ieri all'interno di un'aula dell'Università di Heidelberg, in un dramma che ha scosso la Germania.

Lo ha dichiarato l'agenzia DPA, che lo ha appreso da fonti della polizia. Oltre all'assalitore, ha perso la vita anche una studentessa di 23 anni, colpita da un proiettile alla testa. Una 19enne, una 21enne e un 20enne sono invece rimasti feriti in modo più lieve, e sono già stati dimessi dall'ospedale.

«Avrebbe potuto fare una strage»
Secondo il capo della polizia di Mannheim, Siegfried Kollmar, sette chiamate di emergenza sono state ricevute dalla polizia nell'arco di 43 secondi alle 12.24 di lunedì. Sei minuti dopo, le prime auto di pattuglia sono arrivate all'università, e alle 12.43 gli agenti si sono diretti verso l'aula interessata, trovando gli studenti terrorizzati. L'assalitore, tuttavia, aveva già lasciato la scena del crimine ed era andato nella zona esterna dell'università, dove è stato trovato morto. Secondo Kollmar, con le armi che aveva a disposizione avrebbe potuto fare una strage. 

Un giorno dopo gli avvenimenti, la polizia è ancora all'oscuro del movente dell'autore del gesto. Gli investigatori stanno analizzando i dispositivi digitali che sono stati sequestrati dalla task force speciale (SEK) durante la perquisizione dell'appartamento del giovane, che non era conosciuto alla polizia. Non ci sono però indicazioni di un crimine a sfondo politico o religioso.

Quel messaggio prima del crimine
Il Ministro degli Interni del Baden-Württemberg, Thomas Strobl, ha intanto dichiarato che il padre del 18enne ha contattato la polizia pochi minuti dopo il crimine, allertandoli che il figlio aveva annunciato ciò che avrebbe fatto via Whatsapp, in un messaggio con scritto «le persone devono essere punite». Purtroppo, era troppo tardi. 

Dal lato psicologico ci si concentra intanto molto sui feriti, sui genitori e su coloro che hanno dovuto assistere all'attacco. 30 studenti erano nell'aula, quando sono stati sparati i colpi, a tutti loro, e a chiunque ne avesse bisogno, è stato offerto un aiuto psicologico. «È grande la sofferenza dei genitori della vittima, ma anche di quelli dell'autore del reato», ha dichiarato un portavoce della polizia.

«Questo terribile atto di violenza ci ha colpito e scosso profondamente» ha commentato invece Winfried Kretschmann, a capo del governo del Baden-Würrtemberg, «il mio pensiero va alle famiglie e ai parenti».

Armi? Acquistate all'estero
Si indaga anche sulle armi a disposizione del 18enne: oltre al fucile, aveva con sé diverse armi e più o meno cento proiettili in uno zaino. Secondo le prime indagini, tutte le armi derano detenute illegalmente poiché acquistate all'estero. 

La Germania, lo ricordiamo, ha una delle leggi più severe d'Europa in materia d'armi da fuoco: richiede a chiunque abbia meno di 25 anni di sottoporsi a un esame psichiatrico prima di poter ottenere il porto d'armi. 

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