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STATI UNITI«Sapevamo che prima o poi sarebbe successo e nei prossimi giorni non migliorerà»

26.08.21 - 21:41
La conferenza stampa del Pentagono sulla strage di oggi all'aeroporto della capitale, il bilancio è di almeno 60 morti.
Afp
«Sapevamo che prima o poi sarebbe successo e nei prossimi giorni non migliorerà»
La conferenza stampa del Pentagono sulla strage di oggi all'aeroporto della capitale, il bilancio è di almeno 60 morti.
A sventare altri assalti, la collaborazione con i talebani: «Abbiamo condiviso con loro delle informazioni», spiega il generale Kenneth McKenzie.

WASHINGTON D.C. - Ci sarebbe l'Isis dietro all'attentato con due autobombe di oggi nei pressi dell'aeroporto di Kabul, che ha causato almeno 60 morti e più di un centinaio di feriti. Lo ha confermato questa sera il generale dell'esercito americano Kenneth F. McKenzie durante una conferenza stampa del Pentagono, la conferma è poi arrivata anche via Telegram dallo stesso Stato Islamico.

La falange responsabile è quella afghano-pakistan-iraniana dello Stato Islamico della Provincia di Khorasan (ISKP o ISIS-K), storicamente ostile ai talebani. Secondo McKenzie è poco probabile che l'offensiva dei terroristi si plachi nei prossimi giorni, anzi, potrebbe addirittura peggiorare. Malgrado ciò «il nostro obiettivo di evacuare quanta più gente possibile e continueremo, finché non termineremo entro la fine del mese».

Stando al generale, a contribuire a evitare altri morti nella giornata di oggi è stata la collaborazione attiva con i talebani: «Fra di noi c'è stato uno scambio d'informazioni che pensiamo li abbiano aiutati a sventare altri attacchi che si sarebbero potuti verificare nelle ore successive, gli abbiamo dato una parte delle informazioni ma non tutte quelle in nostro possesso. Con loro abbiamo anche rivisto la strategia di difesa del perimetro dell'aeroporto».

«Sapevamo che prima o poi sarebbe successo», ha continuato McKenzie confermando ancora una volta una eco diffusa nelle forze armate e che aveva portato Joe Biden a ribadire davanti al G7 l'intenzione di terminare le operazioni di sgombero entro il 31 agosto.

È stato confermato, inoltre, che 12 marines hanno perso la vita e almeno 15 sono rimasti feriti dallo scoppio. La stragrande maggioranza delle vittime è però di civili, fra i quali anche diversi bambini, con almeno 60 morti e circa 150 feriti.

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