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HAITI«Qualcuno ha dato l'ordine al telefono»

03.08.21 - 09:03
La notte dell'omicidio del presidente Jovenel Moïse, ucciso il 7 luglio scorso, raccontata dalla moglie.
keystone-sda.ch / STR (Matias Delacroix)
La first lady durante il funerale del presidente Jovenel Moïse.
La first lady durante il funerale del presidente Jovenel Moïse.
Fonte ATS ANS
«Qualcuno ha dato l'ordine al telefono»
La notte dell'omicidio del presidente Jovenel Moïse, ucciso il 7 luglio scorso, raccontata dalla moglie.
La first lady: «Sono entrati in camera per cercare qualcosa». E dopo aver trovato ciò che cercavano «gli hanno sparato mentre era sul pavimento».

PORT-AU-PRINCE - L'ordine di uccidere il presidente di Haiti Jovenel Moïse, il 7 luglio scorso, è arrivato via telefono quando una dozzina di uomini armati erano già nella camera da letto della residenza presidenziale ed il leader e sua moglie Martine - dopo aver sentito spari in giardino - si erano nascosti dietro il letto, temendo per le loro vite: lo ha raccontato la stessa first lady in un'intervista rilasciata alla CNN domenica e pubblicata oggi.

«Qualcuno ha dato l'ordine e qualcuno ha pagato i soldi. Quelle sono le persone che stiamo cercando. Voglio l'aiuto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per trovare quelle persone», ha detto la vedova del presidente, ed unica testimone oculare dell'assassinio del marito.

Martine Moïse ha affermato di aver sentito i primi colpi di armi automatiche in giardino verso l'una di notte (ora locale). Solo dopo aver capito che il gruppo era entrato in casa la coppia ha cercato di nascondersi dietro il letto: «In quel momento non ho neanche pensato che potessero essere in grado di entrare nella stanza in cui eravamo perché avevamo 30 o 50 agenti della sicurezza» a casa, ha commentato.

«Sono entrati in camera per cercare qualcosa perché li ho sentiti dire 'No es eso, no es eso. Eso es' (in spagnolo, 'Non è questo, non è questo. È questo'). Il che significa che avevano trovato ciò che stavano cercando», ha rivelato Martine Moïse.

Solo allora, ha aggiunto, hanno rivolto l'attenzione verso il presidente ed hanno fatto una telefonata. Quelli furono gli ultimi attimi di vita di Jovenel Moïse: «Era ancora vivo. Hanno detto (al telefono) che era alto, magro e nero, e forse la persona al telefono ha confermato a chi ha sparato che era lui. Poi gli hanno sparato (quando il presidente si trovava) sul pavimento».

Moïse è stato raggiunto da 12 proiettili, mentre la moglie è rimasta ferita a un braccio. Ventotto mercenari stranieri, presunti esecutori dell'omicidio, sono stati arrestati, oltre a Christian Emmanuel Sanon, un medico haitiano di 63 anni da 20 residente a Miami. Secondo gli inquirenti Sanon è stata la mente dell'operazione e potrebbe portare ai mandanti dell'assassinio del presidente.

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