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PARIGIScontri, vandalismi e Black Block nella manifestazione di oggi a Parigi

05.12.20 - 16:44
In migliaia in piazza contro la precarietà e la nuova legge sicurezza, nel pomeriggio le cose però sono degenerate
keystone-sda.ch / STF (Francois Mori)
Fonte Ats ans
Scontri, vandalismi e Black Block nella manifestazione di oggi a Parigi
In migliaia in piazza contro la precarietà e la nuova legge sicurezza, nel pomeriggio le cose però sono degenerate

PARIGI - Primi scontri a Parigi dopo la partenza della manifestazione originariamente sul precariato, e organizzata dai sindacati, poi apertamente tramutatasi in moto di protesta contro la nuova legge sulla sicurezza.

Gruppi di giovani hanno lanciato oggetti contro la polizia nell'est di Parigi, avenue de Gambetta. Gli agenti hanno risposto con i lacrimogeni. Secondo il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, che ringrazia la polizia per la gestione della situazione, almeno 22 persone sono state fermate.

Vetrine di negozi e di agenzie di banche e assicurazioni sono andate in frantumi, molti i petardi lanciati e i cassonetti in fiamme. Il corteo si è poi diretto verso Place de la République continuando con la devastazione. Nel percorso diverse auto sono state date alle fiamme.

Corteo spezzato dai Black Block - A causa dei disordini, una buona parte del corteo di oggi non terminerà il suo percorso. Stando ai media francesi, infatti, i vandalismi perpetrati da 400-500 black block mascherati ha letteralmente tagliato in due la manifestazione.

Particolarmente interessata Place Gambetta, in cui si sarebbe sviluppato un grosso incendio.

La nuova legge sulla sicurezza, in brevissimo

Voluta dal governo Macron per contrastare il crimine organizzato e il terrorismo, la nuova legge sulla sicurezza è stata molto contestata in Francia soprattutto per un articolo, il numero 24. Questo introduce un reato nuovo che permette di perseguire penalmente «chiunque diffonda immagini in grado di danneggiare l'integrità fisica e morale degli agenti di polizia».

Le sanzioni vanno da multe (anche fino a 45'000 euro) e, nei casi più gravi, anche il carcere. La preoccupazione è che, questo articolo, venga impugnato per limitare la libertà d'espressione dei media, così come di attivisti e manifestanti. Per questo motivo, l'iter parlamentare è stato accompagnato da numerose proteste di piazza.

 

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