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MONDOSuperati i 3,5 milioni di casi nel mondo

04.05.20 - 07:48
L'Europa resta il continente più colpito, con 1'547'180 contagiati e 143'584 morti. Negli Usa 1'450 vittime da ieri
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats ans
Superati i 3,5 milioni di casi nel mondo
L'Europa resta il continente più colpito, con 1'547'180 contagiati e 143'584 morti. Negli Usa 1'450 vittime da ieri

I casi di coronavirus dichiarati in tutto il mondo hanno superato ad oggi i 3,5 milioni, tre quarti dei quali in Europa e Stati Uniti. Lo rende noto l'agenzia di stampa francese AFP, citando dati ufficiali.

Sono stati registrati almeno 3'500'517 casi di infezione, inclusi 246'893 decessi, in particolare in Europa, il continente più colpito con 1'547'180 casi e 143'584 morti, nonché negli Usa (1'158'040 casi, 67'674 decessi). I morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 1'450.

Il numero di casi, tuttavia, riflette solo una frazione del numero effettivo di infezioni, con un gran numero di paesi che testano solo pazienti gravi.

La Cina nel mirino - La Cina è nel mirino del mondo per la sua «iniziale cattiva gestione» del coronavirus che ne ha favorito la diffusione. «L'Australia chiede un'inchiesta sull'origine del virus. La Germania e la Gran Bretagna esitano sull'invitare nei loro Paesi il gigante Huawei. Il presidente Donald Trump scarica la colpa sulla Cina per il contagio e punta a punirla. Molti governi vogliono fare causa a Pechino e chiedere danni». Lo afferma il New York Times, mettendo in evidenza come si sia aperta una battaglia che sembra ridimensionare e infliggere un colpo alle ambizioni cinesi di riempire il vuoto di leadership a livello globale lasciato dagli Stati Uniti.

La Cina ha risposto alle accuse in modo aggressivo, unendo agli «aiuti una retorica nazionalista e mescolando richieste di gratitudine con minacce economiche. Il risultato ha solo alimentato il contraccolpo e la crescente diffidenza della Cina in Europa e in Africa, mettendo a rischio il desiderio di Pechino di essere vista come un generoso attore sulla scena globale», aggiunge il New York Times.

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