Cerca e trova immobili

CINALa seconda ondata fa paura alla Cina, aumentano i casi

13.04.20 - 08:18
Negli Stati Uniti i morti hanno superato i 22'000. In un solo giorno +1'514.
Keystone
Fonte ats ans
La seconda ondata fa paura alla Cina, aumentano i casi
Negli Stati Uniti i morti hanno superato i 22'000. In un solo giorno +1'514.
Anche in Ecuador la situazione peggiora di giorno in giorno. E la Spagna prova a ripartire.

PECHINO - Ieri in Cina è stato registrato il numero più alto di contagi quotidiani da quasi sei settimane, e Pechino è preoccupata per l'arrivo di una seconda ondata. Domenica sono stati 108 i nuovi casi di infezioni da coronavirus, di cui 98 importati e 10 domestici tra i 7 dell'Heilongjiang e i 3 del Guangdong. I dati della Commissione sanitaria nazionale segnalano altri 2 decessi nell'Hubei, epicentro della pandemia.

I casi importati sono 1'378, di cui 511 guariti, 867 in cura e 38 gravi. I casi totali di contagio sono 82'160, di cui 1'156 sotto trattamento, 77'663 guariti e 3'341 decessi. I nuovi asintomatici sono 61, per 1'064 casi totali, di cui 307 provenienti dall'estero e ancora in cura.

Superati i 22'000 morti negli Usa - Gli Stati Uniti superano quota 22'000 morti per coronavirus: i decessi sono esattamente 22'020 (+1'514 in 24 ore), su 555'313 casi. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

Il piano di Joe Biden - Una strategia efficace per battere il coronavirus è la risposta per riaprire l'economia. Joe Biden, l'ex vice presidente candidato alla Casa Bianca, illustra in un editoriale sul New York Times il suo piano per riaprire l'America.

Un piano in tre punti. «Primo, dobbiamo far calare in modo significativo il numero dei casi. Questo vuol dire che il distanziamento sociale deve continuare e che le persone che lavorano in prima fila devono avere le apparecchiature di cui hanno bisogno», mette in evidenza Biden.

«Secondo, c'è bisogno di test diffusi, disponibili e facili, ma anche di una strategia di tracciamento che tuteli la privacy. Terzo, dobbiamo essere sicuri che gli ospedali siano attrezzati per il riemergere del virus che potrebbe verificarsi quando l'attività economica inizierà a crescere», aggiunge Biden.

«Dobbiamo smetterla di pensare che la risposta economica e quella sanitaria sono separate», osserva Biden.

La Spagna prova a ripartire - Dopo due settimane di lockdown totale, passato il drammatico picco dell'epidemia di coronavirus, la Spagna da oggi prova a ripartire. E riaprono, seppure fra rigidissime misure di igiene e sicurezza, alcune attività «non essenziali», come uffici, edilizia e industria.

Una ripartenza - ricorda il quotidiano El Pais - contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come ad esempio la Catalogna. Restano invece per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti locali e bar.

La riapertura parziale - stabilita con decreto del governo Sanchez del 29 marzo - prevede misure stringenti sui posti di lavoro: distanziamento, uso di disinfettanti e mascherine ecc., controlli nelle strade, la distribuzione gratuita di 10 milioni di mascherine sui mezzi pubblici a chi non può andare al lavoro sui mezzi privati e la pubblicazione di un decalogo di comportamenti igienico-sanitari corretti.

Aumentano i casi in Russia - In Russia nelle ultime 24 ore si sono registrati 2'558 nuovi casi di coronavirus, ovvero un aumento di oltre il 16%. In tutto i contagi sono ora 18'328, 11'513 dei quali a Mosca.

I morti invece sono stati 18, arrivando a toccare 148 decessi in totale. Lo riporta l'agenzia Tass, aggiungendo che le persone dimesse dagli ospedali nelle ultime 24 ore sono 179, per un totale di 1'470 guariti.

Ecuador in allarme - Le autorità sanitarie dell'Ecuador sono in allarme per il forte aumento dei contagi e dei morti per coronavirus, giunti oggi rispettivamente a 7'466 e 333 unità, con l'aggravante che, ha reso noto il ministro della Sanità, Juan Carlos Zevallos, esiste un numero aggiuntivo di 384 morti, «probabilmente» per coronavirus.

Dal rapporto odierno del ministro Zevallos è rimasto confermato che oltre 2/3 dei contagi e delle vittime sono concentrate nella provincia di Guayas, che ha come capoluogo Guayaquil, il principale porto e centro industriale ecuadoriano.

A partire da domani, il governo sperimenterà un «sistema a semaforo» per la situazione epidemiologica delle province, che partiranno tutte con una luce rossa. La condizione di ciascuna sarà rivista settimanalmente.

Infine c'è da segnalare che il presidente della repubblica Lenin Moreno ha annunciato che tutte le alte cariche dello Stato, politiche ed amministrative, si ridurranno fino a nuovo avviso del 50% gli stipendi per alimentare il fondo di sostegno alle fasce meno abbienti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE