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MONDOCoronavirus, ultimi aggiornamenti: più di 7000 morti nel mondo

17.03.20 - 11:55
In Polonia è stato messo in quarantena l'intero governo
keystone-sda.ch / STF (Luca Bruno)
Sale sopra i 7000 il numero dei morti in tutto il mondo a causa del coronavirus.
Sale sopra i 7000 il numero dei morti in tutto il mondo a causa del coronavirus.
Fonte Ats Ans Afp
Coronavirus, ultimi aggiornamenti: più di 7000 morti nel mondo
In Polonia è stato messo in quarantena l'intero governo
Sale il numero dei contagiati nella delegazione che ha accompagnato il presidente Bolsonaro da Trump

PARIGI - Il nuovo coronavirus ha fatto almeno 7063 morti nel mondo dalla sua comparsa in dicembre, secondo un bilancio compilato questa mattina dall'agenzia di stampa France Presse in base a dati ufficiali. I casi di contagio sono almeno 180'090 in 145 Paesi. Da ieri nel mondo si sono verificati 56 nuovi decessi e 4569 nuovi casi.

ITALIA - È «necessario estendere l'utilizzo del test con tampone a tutti i medici asintomatici che trattano i pazienti con Covid-19, per impedire una diffusione impropria del contagio». Lo afferma all'agenzia di stampa italiana Ansa il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

Oggi, avverte, «medici e personale sanitario asintomatici ma positivi al nuovo coronavirus senza saperlo rappresentano, infatti, una mina vagante e un enorme rischio negli ospedali».

REGNO UNITO - La stretta annunciata ieri dal premier Boris Johnson anche in Gran Bretagna nella lotta al coronavirus si trasforma da raccomandazioni in realtà. Le indicazioni - per ora verbali - date dal primo ministro alla popolazione si stanno traducendo in chiusure a raffica di luoghi di ritrovo: teatri, musei e tutti cinema di mega catene come Cineworld o Picturehous.

Semivuoti anche molti pub e ristoranti, fra i cui esercenti c'è chi lamenta la mancanza di un ordine formale di chiusura del governo come un ostacolo alla possibilità di chiedere rimborsi alle assicurazioni. Mentre scuole e università restano per ora fuori dalle restrizioni, ma in parte hanno iniziato a chiudere da giorni o a passare alle lezioni via internet. Organizzazioni di insegnanti fanno da parte loro pressione sul governo per una decisione generale di chiusura che equipari tutti gli istituti.

Nuovi provvedimenti sono del resto attesi dal premier nel pomeriggio, nella conferenza stampa diventata quotidiana. E dal mondo dei trasporti sale pure l'ipotesi di un blocco degli aeroporti del Regno, sebbene fra «alcune settimane».

POLONIA - L'intero governo polacco è stato messo in quarantena dopo che un ministro è risultato positivo al coronavirus.

PAESI BASSI - «Non esiste una soluzione rapida o semplice a questa situazione estremamente difficile. La realtà è anche che nel prossimo futuro gran parte della popolazione olandese verrà infettata da questo virus». Ha esordito così ieri sera il premier olandese Mark Rutte nel suo messaggio alla nazione dove ha annunciato che intende favorire lo sviluppo della cosiddetta immunità di gregge.

«Lo scopo è costruire l'immunità della popolazione, un muro protettivo», ha detto precisando che «possono volerci mesi o anche più tempo per rafforzare l'immunità della popolazione» e che nel frattempo «dobbiamo proteggere il più possibile i gruppi ad alto rischio».

Rutte ha poi spiegato che l'ipotesi di «chiudere completamente il Paese», sebbene possa «sembrare un'opzione interessante» implicherebbe una chiusura di almeno «un anno o anche di più, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe» e «anche se ciò fosse possibile nella pratica il virus potrebbe semplicemente rialzare di nuovo la testa una volta che le misure fossero state revocate».

FRANCIA - L'Assemblea nazionale francese riprenderà giovedì i lavori in "formato ristretto" per esaminare i testi di legge urgenti per fermare il coronavirus. L'ora delle domande del governo, precisa la camera bassa di Parigi, è previsto per giovedì alle ore 9. Ma «solo gli oratori e i capigruppo dei partiti saranno presenti nell'emiciclo».

Dalle ore 12 di oggi la Francia è entrata in un periodo di confinamento di almeno 15 giorni per fermare l'epidemia.

BRASILE - Sale ancora il numero dei positivi al test del coronavirus tra i membri della delegazione che ha accompagnato il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, nel suo viaggio della scorsa settimana in Florida, dove ha incontrato il suo omologo statunitense Donald Trump: si tratta di tredici persone, l'ultimo dei quali è Robson Andrade, presidente dell'associazione del padronato locale.

Intanto il capo dello Stato verdeoro oggi effettuerà il secondo test per la malattia Covid-19. Il primo test al quale Bolsonaro si era sottoposto, giovedì scorso, è risultato negativo. «Finora non ho sentito assolutamente nulla, tutto normale, sto persino camminando nel Palacio da Alvorada (la residenza ufficiale), il medico non me lo ha proibito», ha detto il presidente della Repubblica, che - sottolineano i media - continua a minimizzare la gravità dell'epidemia.
 
IRAN - Circa 85mila detenuti in Iran sono stati temporaneamente rilasciati nelle ultime due settimane per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha dichiarato il portavoce della magistratura di Teheran, Gholamhossein Esmaili, sostenendo che tra anche più della metà erano incarcerati per reati politici.

Le sue parole giungono dopo i numerosi appelli interni e internazionali alla scarcerazione dei detenuti a rischio di contrarre il virus e l'avvio di uno sciopero della fame da parte di alcuni prigionieri politici, tra cui la nota avvocata e attivista per i diritti umani Nasrin Sotoudeh, cui non è stato concesso il rilascio.

AFRICA - La lotta al coronavirus è la nuova sfida delle operazioni di pace dell'Onu in Africa. Il contrasto al propagarsi del virus non era previsto nel mandato della missione dell'Onu nel continente africano ma le squadre dei caschi blu hanno dovuto prepararsi in breve tempo per affrontare questa nuova minaccia che riguarda tutto il mondo.

A ieri, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i casi di contagio in Africa erano 327 ma sono destinati a salire. Per questo è stato chiesto ad alcuni paesi di ritardare la rotazione militare e della polizia di tre mesi per mantenere la loro task force e svolgere i compiti loro affidati.

«Vogliamo garantire che i più vulnerabili siano protetti il più a lungo possibile», ha dichiarato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. Nella Repubblica Centrafricana la Missione delle Nazioni Unite sta contribuendo agli sforzi per combattere la diffusione del virus schierando i peacekeeper all'aeroporto di M'Poko a Bangui per sostenere il governo nel controllo dei passeggeri in arrivo.

Nella Repubblica Democratica del Congo, che si sta gradualmente riprendendo dall'epidemia di Ebola, un terzo caso di coronavirus è stato confermato nella capitale Kinshasa dal Ministero della sanità congolese. Si tratta di un uomo di 70 anni congolese che stava tornando dalla Svizzera e ha accusato un forte mal di testa durante il volo. Una volta arrivato in aeroporto è risultato positivo al coronavirus. Dunque, insieme all'Oms che ha fornito attrezzature e kit per i test di laboratorio, il governo locale sta rafforzando l'igienizzazione delle strutture sanitarie per l'isolamento dei pazienti affetti da coronavirus.

Prosegue inoltre il monitoraggio dei viaggiatori provenienti da paesi più colpiti dall'epidemia e l'individuazione di casi sospetti nei principali porti di ingresso del paese. Anche in Mali, la Missione di pace delle Nazioni Unite ha istituito un gruppo di lavoro dedicato al contrasto alla malattia Covid-19, anche se al momento non sono riportati casi. In Sud Sudan sono stati sospesi tutti i voli diretti dall'Egitto e da Dubai.

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