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IRAQGli Stati Uniti hanno bombardato 5 depositi di armi di miliziani vicini all'Iran, causando almeno 3 morti

13.03.20 - 08:46
L'azione è una risposta all'attacco missilistico che ieri ha colpito una base Usa uccidendo tre persone
Archivio Keystone
Fonte Ats ans
Gli Stati Uniti hanno bombardato 5 depositi di armi di miliziani vicini all'Iran, causando almeno 3 morti
L'azione è una risposta all'attacco missilistico che ieri ha colpito una base Usa uccidendo tre persone

BAGHDAD - Gli Stati Uniti hanno portato avanti una serie di attacchi via aria contro 5 depositi di armamenti in Iraq controllate da miliziani affiliati all'Iran. Lo riporta la CNN.

I raid e hanno colpito dei depositi di armi nelle regioni centro-meridionali dell'Iraq, in particolare Babel, Wasit e Karbala. A Karbala, non lontano dalla città santuario sciita, è stato colpito l'aeroporto. Secondo la Direzione del mausoleo sciita di Karbala, che è anche responsabile della zona aeroportuale, un civile è stato ucciso.

Dal canto suo, la tv panaraba al Mayadin, vicino agli Hezbollah libanesi e all'Iran, ha riferito stamani dell'uccisione di due militari iracheni negli attacchi.

Il raid arriva in risposta di un attacco missilistico avvenuto ieri in una base americana nel quale avevano perso la vita tre persone: due cittadini statunitensi e uno britannico.

Stando a un comunicato del Dipartimento della Difesa Usa, l'attacco aveva l'obiettivo di «danneggiare le capacità bellica del gruppo sciita Kata'ib Hezbollah finanziato dall'Iran». 

Londra approva la rappresaglia - Il governo di Londra approva senza riserve la rappresaglia aerea condotta dagli Usa.

«La risposta all'attacco codardo contro le forze della Coalizione in Iraq - ha dichiarato oggi Dominic Raab, ministro degli Esteri del governo di Boris Johnson - è stata rapida, decisa e proporzionata. Continueremo a lavorare con i nostri partner per assicurare che tutti i responsabili di questi atti deplorevoli siano chiamati a risponderne».

Il capo del Foreign Office ha poi confermato che la presenza residua britannica in Iraq non è al momento in discussione: «Siamo in Iraq con le forze della coalizione per aiutare quel Paese a combattere le attività terroristiche e chiunque cerchi di colpirci deve aspettarsi una risposta forte».

 

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