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CINA / FILIPPINECoronavirus: c'è un primo morto all'estero

02.02.20 - 08:12
Si tratta di un uomo di 44 anni, deceduto nelle Filippine
keystone (archivio)
Coronavirus: c'è un primo morto all'estero
Si tratta di un uomo di 44 anni, deceduto nelle Filippine

PECHINO - Un uomo di 44 anni è morto ieri nelle Filippine a causa del nuovo coronavirus: lo riferisce l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui si tratta del primo decesso fuori dalla Cina.

L'uomo, un cittadino cinese residente a Wuhan, la città individuata come il focolaio dell'epidemia, aveva manifestato i sintomi del nuovo coronavirus durante un viaggio nelle Filippine.

«È il primo decesso noto fuori dalla Cina», ha spiegato Rabindra Abeyasinghe, il rappresentante dell'Oms a Manila, ed è anche il primo da quando molti Paesi hanno deciso di chiudere le frontiere negli sforzi per limitare il contagio.

Il numero di morti a causa dell'epidemia ha raggiunto, in base ai dati aggiornati a ieri, quota 304 in Cina, con contagi accertati saliti a 14'411.

Wenzhou si isola - Intanto Wenzhou, la terza principale città dello Zhejiang con oltre 9 milioni di abitanti, ha ristretto i movimenti dei suoi residenti e ha chiuso le strade, inclusi i 46 caselli autostradali, in una delle mosse più drastiche adottate in un'area fuori dall'Hubei, epicentro del nuovo coronavirus che ha causato 304 vittime in Cina.

Una persona per famiglia sarà autorizzata ogni due giorni a uscire e a comprare beni di prima necessità. La provincia annovera il più alto numero di contagi fuori dall'Hubei, saliti a quota 265.

Il Pakistan non evacuerà i suoi cittadini dalla Cina - Contemporaneamente, Islamabad ha annunciato che nessun cittadino pakistano sarà evacuato dalla Cina. Zafar Mirza, consigliere del premier sulla salute, ha dichiarato: «Una persona infetta dal coronavirus può trasferire il virus a un altro essere umano. L'OMS ha dichiarato l'emergenza. Essendo una nazione responsabile il Pakistan vuole garantire la massima sicurezza ai residenti».

L'annuncio è arrivato in risposta alle famiglie dei pachistani in Cina, che chiedono a gran voce che il governo rimpatri i loro cari. Secondo dati ufficiali, il numero totale di pachistani in Cina è tra i 28 e i 30 mila. Circa 500 giovani studiano in diverse istituzioni a Wuhan, l'epicentro del coronavirus che è stato messo in quarantena.

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