Cerca e trova immobili

CINACoronavirus, picco a fine aprile: «Scenari da incubo»

27.01.20 - 22:03
Il rischio è ormai globale, riguarda tutti i continenti
keystone-sda.ch / STF (JEROME FAVRE)
Coronavirus, picco a fine aprile: «Scenari da incubo»
Il rischio è ormai globale, riguarda tutti i continenti

PECHINO - Il team di esperti di Hong Kong guidato da Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina dell'Hong Kong University, stima il picco dell'epidemia da coronavirus in cinque megacittà cinesi (Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chongqing) tra fine aprile e inizio maggio.

Solo a Chongqing, che ha oltre 30 milioni di abitanti, potrebbero esserci 150'000 nuovi casi al giorno per gli alti volumi di viaggi della popolazione verso Wuhan. Proiezioni forse troppo pessimiste perchè valutano la stretta su Wuhan, ma non altri possibili interventi.

Già 44'000 casi a Wuhan - Il team ha invocato l'adozione di "misure draconiane" come il blocco ai viaggi e la chiusura delle scuole nelle principali città del paese, stimando che a Wuhan, il focolaio dell'infezione, vi siano già 44'000 infettati.

Presentando la mappatura del virus, Gabriel Leung, ha tracciato scenari da incubo per l'accelerata diffusione nelle principali città cinesi. «Dobbiamo essere pronti al fatto che l'epidemia possa diventare una a livello globale».

Oms, nuova riunione in settimana - «La situazione è in continua evoluzione e il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros (Adhanom Ghebreyesus), si trova in questi giorni in Cina, per verificarla sul luogo. Al suo rientro, verso metà o fine di questa settimana, verrà convocato nuovamente il Comitato per la gestione dell'emergenza, che valuterà se sia o meno il caso di dichiarare lo stato di emergenza internazionale». Così all'agenzia di stampa italiana Ansa Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell'Oms.

Caso sospetto anche in Africa, paura in tutto il mondo - Il rischio coronavirus è ormai globale, riguarda tutti i continenti e sono oltre 50 i casi accertati fuori dai confini cinesi. Tutti, tranne uno, avevano fatto recentemente un viaggio in Cina, nella zona ritenuta il focolaio dell'epidemia.

Se sarà confermato il caso sospetto segnalato oggi in Africa, non vi sarà alcun continente rimasto indenne, a meno di non considerare l'Antartide: le autorità della Costa d'Avorio stanno effettuando infatti controlli su uno studente ivoriano rientrato da un soggiorno a Pechino con sintomi sospetti.

In Asia, il continente più a rischio, almeno tre persone infette sono state individuate in Malaysia, altre a Singapore e in Thailandia. In Vietnam, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha registrato il primo caso di contagio non importato: il paziente non era mai stato in Cina, ma aveva contratto il virus da un parente che aveva visitato Wuhan. È stato il primo caso provato di trasmissione da uomo a uomo.

Almeno cinque contagi si sono registrati a Hong Kong, due a Macao, tre a Taiwan. Ed è altissima l'allerta in Giappone, dove i casi accertati finora sono tre, ma sarebbero molti di più quelli sospetti. Il ministero della sanità sta trattando l'emergenza con riserbo, temendo il diffondersi della paura. Quattro i casi certi finora segnalati in Australia, tutte persone rientrate dalla Cina.

Negli Stati Uniti è stato confermato il quinto caso di coronavirus, precisamente in Arizona. Tutti i pazienti erano stati a Wuhan. Il coronavirus si è affacciato anche in Canada, dove è stato segnalato un primo caso di contagio a Toronto, su un cinquantenne che era stato a Wuhan. Cinque casi sospetti sono stati segnalati in Messico, e altrettanti in Brasile.

Il coronavirus non ha risparmiato l'Europa, anche se al momento gli unici casi tre casi confermati sono circoscritti alla Francia. Erano tutti viaggiatori di rientro dalle zone della Cina più colpite dall'epidemia: uno a Bordeaux e due, parenti fra loro, a Parigi, tutti posti immediatamente in isolamento. In Gran Bretagna sono state sottoposte a controlli 14 persone tra Inghilterra, Scozia e Galles. Per cinque casi è già stata esclusa l'ipotesi virus cinese, mentre altri sono ancora in corso di accertamento fra Scozia, Irlanda del Nord e Inghilterra. È stata sciolta invece la prognosi su due casi sospetti a Vienna, risultati negativi al virus, ma intanto altre tre persone sono state sottoposte ai test in Austria. Allo studio, in Romania, il caso di uno studente di 24 anni da poco tornato dalla Cina.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE