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REGNO UNITOSi travestiva da ragazzo per sedurre e molestare le ragazzine

10.01.20 - 17:30
Le vittime della 21enne londinese Gemma Watts, che si fingeva maschio per irretirle, sarebbero almeno 50. Per lei 8 anni di carcere
Met Police London
Si travestiva da ragazzo per sedurre e molestare le ragazzine
Le vittime della 21enne londinese Gemma Watts, che si fingeva maschio per irretirle, sarebbero almeno 50. Per lei 8 anni di carcere

LONDRA - Raccoglieva i capelli lunghi in uno chignon e poi li nascondeva sotto un cappellino da baseball, indossava abiti maschili e si infilava pure un dei calzini nelle mutande. Così Gemma Watts (21 anni) diventava il 16enne Jake Waton attivissimo sui social in cerca di ragazze fra i 14 e i 16 anni.

Con loro poi scambiava foto personali e anche intime, poi le incontrava di persona intrecciando molteplici relazioni sentimentali nelle quali venivano perpetrati anche atti di carattere sessuale. 

Quattro le vittime (dai 13 ai 15 anni) presentatesi come parte lesa in tribunale, ma si stima che le giovani approcciate e/o molestate dalla 21enne sarebbero circa una cinquantina.

Nessuna delle interrogate ha mai sospettato che l'adolescente Jake fosse in realtà una donna adulta. Il travestimento era talmente convincente che ha permesso alla pedofila di incontrare diverse volte anche i genitori delle ragazze senza insospettirli minimamente.

A far scattare le indagini della polizia l'avviso da parte della guardia medica dello stupro di una 14enne, perpetrato «dal fidanzato Jake Waton», risalente ad aprile 2018. Gli agenti sono poi riusciti a risalire alla vera identità di Gemma Watts, scoprendo altre due vittime di molestie.

La donna era stata arrestata ma poi rilasciata su cauzione, durante quel periodo però aveva continuato ad agire finendo per concupire un'altra ragazza (una 15enne) che risultava scomparsa. Allora le manette erano scattate una seconda volta ad ottobre 2018. Il verdetto del processo, arrivato oggi, è di 8 anni di carcere.

Watts - che era disoccupata e viveva con la madre - è stata riconosciuta dalla corte come «immatura», «con un basso QI» e «evidenti problemi riguardanti la sessualità» ma anche «chiaramente maligna», «inarrestabile» e «predatrice nella sua caccia per nuove vittime, scelte fra ragazze fragili e vulnerabili con precedenti di bullismo».

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