Sedici civili sono stati uccisi ieri sera nel nord del Paese, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi visti i molti feriti in condizioni gravissime
DAMASCO - Sedici civili siriani, di cui 14 tra donne e bambini, sono stati uccisi nelle ultime ore da un missile terra-terra sparato dall'esercito siriano nel nord del Paese contro un campo profughi nella regione di Idlib, al confine con la Turchia. Lo riferiscono media siriani concordanti, a conferma di quanto riportato dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).
L'attacco è stato compiuto ieri sera da una delle basi governative nella regione di Aleppo, distante decine di chilometri dal campo profughi di Qah, a ridosso del confine con al Turchia.
Media e attivisti siriani mostrano sui social network foto e video delle vittime, dei danni materiali causati dal bombardamento missilistico attributo alle forze governative contro il campo di Qah. Le immagini mostrano anche frammenti e parti del missile terra-terra che ha colpito il campo ieri sera.
«È noto a tutti che il campo non ospita nessuna milizia», afferma l'Osservatorio. L'Ondus si riferisce al fatto che il governo siriano e la Russia, suo alleato, giustificano i continui bombardamenti sulla regione di Idlib, fuori dal controllo delle truppe di Damasco, col fatto che nell'area operano milizie terroriste, affiliate a gruppi qaidisti.
Le fonti affermano che il bilancio di 16 uccisi è destinato a salire a causa l'elevato numero di feriti gravi. Il campo profughi è abitato per l'80% da donne e bambini, sfollati da altre regioni siriane colpite dalla guerra in corso da otto anni.
Da due giorni le forze russe e quelle siriane hanno intensificato gli attacchi aerei e i bombardamenti di artiglieria nella regione di Idlib. Ma i bombardamenti con missili terra-terra sono rari.
Profughi trasferiti ad est dell'Eufrate - Intanto la Turchia ha cominciato oggi il trasferimento delle prime decine di famiglie di profughi siriani nella Siria nord-orientale, nella fascia di territorio da metà ottobre controllata dalle forze turche e dalle milizie cooptate da Ankara. Lo riferiscono fonti giornalistiche curdo-siriane, secondo cui il trasferimento è avvenuto oggi attraverso i due valichi di Tall Abyad e Ras al Ayn sotto controllo delle milizie filo-turche. Non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni sul terreno. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva più volte giustificato la campagna militare turca di ottobre nel nord-est della Siria con l'esigenza di Ankara di trasferire in quell'area almeno uno degli oltre tre milioni di profughi siriani da anni presenti sul territorio turco.