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ITALIATrieste, «abbiamo rischiato di morire»

06.10.19 - 18:18
«Con la rapidità abbiamo avuto la meglio» ha spiegato uno degli agenti che ha fermato il 29enne aggressore
keystone-sda.ch/ (Andrea Lasorte)
Parlano gli agenti che hanno fermato l'aggressore di Trieste.
Parlano gli agenti che hanno fermato l'aggressore di Trieste.
Trieste, «abbiamo rischiato di morire»
«Con la rapidità abbiamo avuto la meglio» ha spiegato uno degli agenti che ha fermato il 29enne aggressore

TRIESTE - L'aggressore 29enne ci «ha colti di sorpresa: abbiamo rischiato di morire, ci sparava contro ma con la rapidità abbiamo avuto la meglio». È il racconto di uno dei tre agenti della Squadra Mobile di Trieste, che hanno fermato davanti alla Questura di Trieste l'uomo che stava tentando una disperata fuga dopo avere ucciso due agenti.

I tre agenti sono stati raggiunti improvvisamente da una raffica di proiettili e, subito dopo, impegnati in un conflitto a fuoco che ha scongiurato la strage.

L'agente ha ricordato l'ultima fase della vicenda, quando il 29enne - impugnando le due pistole sottratte ai due agenti - dopo i due omicidi ha tentato la fuga fuori dall'edificio esplodendo i colpi contro chiunque incrociasse. E dopo aver cercato di aprire una volante parcheggiata vicino all'ingresso, l'uomo aveva cominciato a sparare proprio contro l'auto della Mobile appena arrivata.

«Stavamo rientrando verso il parcheggio della Questura quando ci siamo ritrovati in mezzo agli spari - racconta il poliziotto all'Agenzia di stampa italiana Ansa - . Eravamo in tre, siamo stati colti di sorpresa e abbiamo rischiato di essere colpiti: qualcuno aveva aperto il fuoco contro di noi. Non avevamo avuto il tempo di coordinarci con nessun altro ma sapevamo che dovevamo agire subito e fermare quella persona». E l'azione degli agenti è stata rapida e lucida. «Ci siamo messi in sicurezza dietro la macchina e abbiamo aperto le portiere dell'auto, c'è stato poi il conflitto a fuoco e un proiettile ha raggiunto la vettura - prosegue - . Per bloccare l'uomo ci sono voluti diversi secondi: l'aggressore è stato colpito alla gamba ed è finito a terra urlando. Credo che l'intera vicenda sia durata poco più di un minuto».

Precedentemente il 29enne aveva tentato di salire ai piani superiori ma - costretto a desistere - aveva sparato alcuni colpi cercando di uscire poi dall'edificio con le due armi in pugno. Il primo conflitto lo aveva ingaggiato nell'atrio adiacente, esplodendo i colpi di pistola contro il personale al corpo di guardia, dove aveva anche ferito alla mano sinistra un agente. Poi il tentativo di scappare in macchina, l'arrivo dei tre uomini della Squadra Mobile e la fine della fuga, con l'aggressore a terra colpito all'inguine.

«È successo di tutto mentre noi che sentivamo tutti quegli spari eravamo negli uffici e non riuscivamo a spiegarci cosa stesse succedendo», hanno riferito altri agenti. Dopo quei momenti di frenetica tensione, resta il racconto di «scene drammatiche» - così come le ha definite lo stesso questore di Trieste - che sono state riprese dalle telecamere all'interno della struttura. Video che confermano tragicamente il racconto degli agenti.

Il 29enne ha sparato 16 colpi mentre gli agenti presenti sulla scena, rispondendo al fuoco, hanno esploso 6 colpi. Dunque sono stati 22 i colpi sparati in tutto nel pomeriggio di sangue alla Questura di Trieste.

L'autopsia sui corpi dei due agenti uccisi saranno effettuate a partire dalla metà della prossima settimana. Le autopsie dovranno chiarire dettagli sulla dinamica dell'aggressione ai due poliziotti: da quanti colpi sono stati raggiunti e anche chiarire la traiettoria dei proiettili, elemento utile per accertare come ha colpito il 29enne. Solo dopo saranno celebrati i funerali.

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