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ITALIACaso Orlandi, le ossa sono precedenti alla fine dell'Ottocento

28.07.19 - 15:31
Gli accertamenti sulla ossa ritrovate nel Collegio teutonico hanno inferto un altro colpo alle speranze della famiglia della ragazza scomparsa 36 anni fa
keystone-sda.ch/ (VATICAN MEDIA HANDOUT)
Altra delusione per la famiglia Orlandi.
Altra delusione per la famiglia Orlandi.
Caso Orlandi, le ossa sono precedenti alla fine dell'Ottocento
Gli accertamenti sulla ossa ritrovate nel Collegio teutonico hanno inferto un altro colpo alle speranze della famiglia della ragazza scomparsa 36 anni fa

ROMA - «Nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Giovanni Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga a epoca successiva alla fine del 1800». Così una nota della sala stampa vaticana sulle verifiche negli ossari del Collegio teutonico, disposte alla ricerca del corpo di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa 36 anni fa e della quale non si hanno più avuto notizie.

Il consulente di parte della famiglia Orlandi ha chiesto «accertamenti di laboratorio su circa 70 reperti ossei; il Prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi».

«I campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia», spiega la nota. Sempre secondo quanto comunica il Vaticano, le operazioni si sono concluse «alle ore 12.30». «Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff, alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi - prosegue la nota - ha completato l'analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti)».

«Nel dare comunicazione di queste operazioni, la Santa Sede conferma la propria volontà di ricerca della verità sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità», aggiunge il comunicato.

«La ricerca della verità - sottolinea la nota - è interesse della Santa Sede e della famiglia Orlandi. La trasparente volontà della Santa Sede è peraltro già emersa, oltre che nelle indagini e negli esami in corso al Campo Santo Teutonico, in quelle effettuate dalle autorità italiane, a seguito di una segnalazione della Gendarmeria Vaticana, nella sede della Nunziatura in Italia, a Villa Giorgina, per le quali è stata comunicata, in data 3 luglio, la richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Secondo quanto accertato dalle autorità italiane - viene ricordato -, che il 25 luglio scorso hanno avviato la procedura per la restituzione delle ossa rinvenute a Villa Giorgina, la datazione dei reperti risale ad un periodo compreso tra il 90 e 230 d.C. Ciò smentisce qualsiasi collegamento con la dolorosa scomparsa di Emanuela Orlandi».

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