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L'aggressore ha urlato: «Vi ucciderò»

GIAPPONEL'aggressore ha urlato: «Vi ucciderò»

28.05.19 - 14:00
Il racconto dei testimoni dell'attacco contro una scolaresca, che ha provocato due morti e il suicidio dello stesso assalitore
KEYSTONE/EPA (KIMIMASA MAYAMA)
L'aggressore ha urlato: «Vi ucciderò»
Il racconto dei testimoni dell'attacco contro una scolaresca, che ha provocato due morti e il suicidio dello stesso assalitore

KAWASAKI - Un uomo sulla cinquantina, vestito di nero, con occhiali scuri e i capelli tagliati corti: è l'autore dell'aggressione avvenuta oggi a Kawasaki, in Giappone, e che ha provocato due morti oltre al decesso dello stesso assalitore. Secondo fonti di polizia citate dai media locali e internazionali, l'uomo si è avvicinato molto lentamente al suo obiettivo e ha sferrato numerose coltellate con due pugnali che teneva in mano e che sono poi stati trovati sul luogo dell'attacco.

La prefettura di polizia di Kanagawa ha fatto sapere che la maggior parte delle vittime, che aspettavano alla fermata dell'autobus scolastico, sono allieve di un istituto elementare cattolico, la Caritas Elementary School.

I testimoni oculari hanno riferito che per lunghi istanti il quartiere è piombato nel panico. «Ho sentito i bambini che urlavano "Ho paura" e quando mi sono girato per vedere c'era un uomo che urlava "Vi ucciderò"» ha spiegato un 57enne, che ha visto cadere a terra alcune delle vittime. L'autista dello scuolabus che avrebbe dovuto caricare le ragazzine dice di aver visto delle «pozze di sangue» sul luogo dell'aggressione, vicino al corpo inerte dell'assalitore. «Un uomo con abiti scuri giaceva al suolo e non si muoveva». Anche altre persone che erano nella zona hanno parlato degli attimi concitati dell'attacco e dei soccorsi, intervenuti rapidamente. «Ho sentito le sirene dei pompieri e ho visto un uomo disteso che sanguinava» ha dichiarato un altro testimone alla televisione pubblica NHK. «Ho visto molti allievi delle scuole elementari che giacevano al suolo vicino alla fermata dell'autobus. I loro zaini erano sparpagliati dappertutto».

Un altro conducente di autobus ha dichiarato di aver cercato di fermare il forsennato, ma senza riuscirci. «Poi si è spostato di alcune dozzine di metri e si è pugnalato al collo» ha riferito agli investigatori.

I residenti spiegano che le piccole studentesse attendevano lo scuolabus ogni giorno nello stesso luogo, e non si esclude che il folle autore dell'attacco possa averlo pianificato nei giorni e settimane precedenti. «Non posso credere che qualcuno abbia preso di mira questo bus e queste bambine». Sul posto sono arrivati i genitori delle alunne, comprensibilmente molto preoccupati: «Dalla scuola mi hanno detto che mia figlia era sull'autobus quando l'attacco è avvenuto. Mi hanno detto che sta bene, ma non sono ancora riuscito a vederla».

A perdere la vita sono stati una ragazzina di 11 anni e un uomo di 39, che sarebbe il padre di una delle ragazzine. Come detto anche l'aggressore è morto in seguito a una coltellata al collo che lui stesso si è inflitto. I feriti sono almeno 17 di cui almeno tre (due allieve e una donna sulla quarantina) sarebbero in condizioni piuttosto gravi.

Non si tratta della prima aggressione di questo tipo in Giappone: le misure di sicurezza nelle scuole sono state rafforzate in seguito a una serie di episodi simili a questo. Il più grave è sicuramente quello avvenuto a Ikeda, nella prefettura di Osaka, nel 2001: un uomo s'introdusse in una scuola elementare e pugnalò a morte 8 studenti, ferendone nel contempo altri 15.

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