Cerca e trova immobili

GERMANIA«Lavoro forzato ben pagato», ereditiera si scusa

16.05.19 - 11:26
Verena Bahlsen aveva minimizzato l'impiego di circa 200 lavoratori forzati durante il nazismo da parte della sua azienda
Keystone
«Lavoro forzato ben pagato», ereditiera si scusa
Verena Bahlsen aveva minimizzato l'impiego di circa 200 lavoratori forzati durante il nazismo da parte della sua azienda

BERLINO - Aveva detto che la sua azienda di famiglia «non ha fatto nulla di male» impiegando circa 200 lavoratori forzati durante il nazismo, tra il 1943 ed il 1945, scatenando una ridda di reazioni. Ora Verena Bahlsen, 25 anni, ereditiera della famosa fabbrica di biscotti, si scusa pubblicamente.

«È stato un errore amplificare il dibattito con risposte irriguardose», ha scritto Bahlsen in un 'mea culpa' pubblico per le parole da lei pronunciate in un'assemblea. In un'intervista al Bild la giovane donna aveva affermato che il fatto contestato «è accaduto prima di me, pagavamo i lavoratori forzati esattamente quanto i tedeschi e li trattavamo bene». Perciò, ha aggiunto, la sua azienda non ha nulla di cui vergognarsi. Parole che hanno dato la stura a una bufera di critiche, fino a quella dello storico e critico Felix Bohr che sullo Spiegel ha sottolineato che se Verena Bahlsen non può cambiare la storia della sua azienda «deve fare i conti con la sua responsabilità storica».

Oggi arriva il mea culpa. «Niente è più lontano da me che minimizzare il nazionalsocialismo o le sue conseguenze», ha scritto Bahlsen. «Come nuova generazione, siamo responsabili della nostra storia. Mi scuso espressamente con coloro i cui sentimenti sono stati feriti».
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE