Il museo era una delle più prestigiose istituzioni di storia naturale ed antropologica delle Americhe
RIO DE JANEIRO - L'incendio che lo scorso 2 settembre ha devastato il Museo nazionale di Rio de Janeiro è iniziato in seguito al surriscaldamento di uno dei condizionatori d'aria posti nell'auditorium al primo piano: è quanto ha appurato una perizia della polizia federale.
L'esperto Marco Antonio Zata ha inoltre rivelato che i tre condizionatori dell'auditorium erano collegati a un singolo interruttore automatico, mentre la procedura corretta richiederebbe che ognuno avesse una presa specifica.
Il problema potrebbe quindi essersi verificato per un guasto nell'interruttore, che non si è disattivato a causa del sovraccarico a cui è stato esposto.
Nelle sue decine di sale - per una superficie totale di oltre 13 mila metri quadri - il museo, che era una delle più prestigiose istituzioni di storia naturale ed antropologica delle Americhe, custodiva oltre due milioni di reperti, fra i quali i resti di Luzia, il fossile di Homo Sapiens più antico trovato nelle Americhe, risalente al Paleolotico Superiore, e quelli di un dinosauro trovato nel Nordest del Brasile, un Angaturama limai, il più grande rinvenuto nel paese sudamericano.