Lo ha detto ai giornalisti Mirko Mazzali, avvocato dei familiari della 34enne
MILANO - Anche l'Enea, il centro specializzato romano che si è occupato di analizzare i campioni di organi di Imane Fadil, ha escluso la presenza di radioattività nel corpo della giovane.
La 34enne marocchina era la testimone chiave del caso Ruby a carico dell'ex premier italiano Silvio Berlusconi. È morta misteriosamente l'1 marzo scorso all'ospedale Humanitas di Rozzano (Milano).
Lo ha detto ai giornalisti Mirko Mazzali, avvocato dei familiari della donna, questo pomeriggio fuori dall'istituto di medicina legale a Milano dove a breve inizierà l'autopsia.