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ITALIAIn TV dopo la paralisi, Manuel: «Ai miei aggressori dico “io sono ancora qua”»

18.03.19 - 08:35
Il giovane nuotatore ha raccontato anche le sensazioni provate quando è finalmente tornato in vasca
Keystone
Manuel Bortuzzo è stato colpito da un proiettile lo scorso 3 febbraio. Promessa del nuoto, ora è costretto alla sedia a rotelle
Manuel Bortuzzo è stato colpito da un proiettile lo scorso 3 febbraio. Promessa del nuoto, ora è costretto alla sedia a rotelle
In TV dopo la paralisi, Manuel: «Ai miei aggressori dico “io sono ancora qua”»
Il giovane nuotatore ha raccontato anche le sensazioni provate quando è finalmente tornato in vasca

ROMA - Manuel Bortuzzo è comparso ieri in TV per la prima volta, dopo essere stato colpito da un proiettile lo scorso 3 febbraio, a causa di uno scambio di persona. Il giovane nuotatore, intervistato da Massimo Giletti a “Non è l’Arena” su La7, ha risposto in maniera secca alla domanda su cosa direbbe a chi ha premuto il grilleto quella sera: «Che gli devo dire? Bravi. Io sono ancora qua».

In studio Bortuzzo ha spiegato di avere voluto guardare le immagini della sera che gli ha cambiato per sempre la vita, riprese da una telecamera di sorveglianza. «Volevo capire se si vedeva una parte in particolare di quel momento. Ero lì, avevo mille pensieri per la testa. Ma quando ho visto lei (Martina, la sua ragazza, ndr.), ho pensato solo a una cosa: non so se riuscirò a vederla più e deve sapere che io la amo. Per me quel 3 febbraio rappresenta soprattutto quel “ti amo”».

Il giovane ha raccontato anche le sensazioni provate quando è finalmente tornato in vasca: «Mi sono seduto sul muretto, ho messo le gambe in acqua e niente. Non ho sentito niente. Ma dopo che ho iniziato a dare le prime bracciate mi sembrava non fosse successo niente».

In studio c’era anche il padre di Manuel, che ha lodato la forza del figlio: «Mi sta dando la carica lui per andare avanti». Il 19enne ha spiegato che è proprio «l’essere atleta» ad aiutarlo a guardare avanti: «Adesso combatto contro me stesso, contro il tempo».

Bortuzzo ha poi incontrato Arturo Puoti, il diciottenne aggredito nel dicembre del 2017 da un gruppo di ragazzini a Napoli. Lo colpirono con 15 coltellate lasciandolo in una pozza di sangue.

 

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