La 22enne britannica Grace Millane è stata uccisa a Auckland a inizio dicembre. Ieri, alla seconda udienza preliminare, il 27enne accusato d’omicidio si è professato innocente
AUCKLAND-LONDRA - Grace - neolaureta in marketing di Wickford, Essex - era stata vista per l’ultima volta il giorno 1 all’interno di un ostello di Auckland, in compagnia dell’uomo.
Nelle ore successive, dopo avere atteso invano una risposta ai numerosi sms che le aveva inviato dall’Inghilterra, il padre, allarmato, si è recato nella città neozelandese denunciando immediatamente la sparizione figlia.
Il 9 dicembre, poi, la tragedia: gli inquirenti hanno trovato il cadavere della ragazza dietro un cespuglio, poco lontano dall’ostello che l’aveva ospitata.
Grace, dopo un viaggio di gruppo durato sei settimane in Sud America, aveva raggiunto da sola quella che purtroppo si è trasformata nella sua ultima meta.
Quanto agli esami autoptici, gli inquirenti si sono limitati ad affermare che sul corpo della 22enne non sono stati trovati segni di violenza, senza entrare in ulteriori dettagli.
Tuttora in carcere, il 27enne - il cui nome, sulla base di una richiesta della difesa (rifiutata inizialmente dal giudice), non può più essere divulgato, nonostante in dicembre, dopo il suo arresto, abbia fatto il giro della rete - comparirà di nuovo in tribunale il 3 aprile, mentre l’inizio del processo è previsto il 4 novembre.