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Cesare Battisti è a Roma. Subito nel carcere di Rebibbia

ITALIACesare Battisti è a Roma. Subito nel carcere di Rebibbia

14.01.19 - 11:41
Il Falcon dell’aeronautica militare che lo ha portato in Italia è partito direttamente da Santa Cruz, dove l'ex terrorista è stato fermato dopo diversi giorni di ricerca
Keystone
Cesare Battisti è a Roma. Subito nel carcere di Rebibbia
Il Falcon dell’aeronautica militare che lo ha portato in Italia è partito direttamente da Santa Cruz, dove l'ex terrorista è stato fermato dopo diversi giorni di ricerca

ROMA - Cesare Battisti è atterrato a Ciampino. Ad attenderlo il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini e quello della Giustizia Alfonso Bonafede. L'ex terrorista è stato subito preso in custodia dagli uomini del Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria.

Testa alta, pizzetto, giubbotto marrone, senza manette ai polsi, è sceso dall'aereo circondato da un folto gruppo di poliziotti. È apparso tranquillo e non ha mai abbassato lo sguardo.

Il Falcon dell’aeronautica militare che lo ha portato in Italia è partito direttamente da Santa Cruz, in Bolivia, dove Battisti è stato fermato. È saltata invece la tappa intermedia in Brasile, prevista in un primo momento ma evitata per possibili cavilli guidiziari.

Le prime dichiarazioni - Matteo Salvini: «37 anni di attesa per vedere questo balordo… Che mi sembrava sogghignante... Con i morti che ha sulle spalle. È un assassino che non ha mai dimostrato pentimento. Grazie per chi ha partecipato a queste operazioni, è mutato il clima politico... Qui, in America e altrove. Ringraziamo il governo brasiliano e boliviano».

«È solo l’inizio di un percorso - ha continuato il ministro dell’Interno italiano - non una giornata di celebrazione. Ce ne sono ancora troppi in giro, anche in Francia, in Sud America e altrove. Chi ha sbagliato in Italia deve pagare in Italia. Riporteremo altri delinquenti in Italia. Alcuni dicono che non si può dire che "marcirà in galera", invece sì, e sarà così. È una giornata in nome della giustizia. L’Italia ha ritrovato credibilità».

Ha continuato Alfonso Bonafede: «Abbiamo dimostrato che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. La sua fuga mortificava le famiglie e l’intero popolo italiano. Le ferite che ha lasciato non sono mai state lenite. Questo è il risultato del lavoro di tutte le istituzioni italiane. Un risultato storico. Quando si lavora compatti non ci ferma nessuno. Ora possiamo stare a testa alta a livello internazionale, ci facciamo rispettare nel mondo».

Il regime carcerario - Dopo una fuga durata 38 anni - condannato per quattro omicidi commessi negli anni '70 - il 64enne sarà subito trasferito nel carcere di Rebibbia e collocato nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi. Ma non potendo in questa fase condividere l'ambiente detentivo con altri soggetti, ci sarà per lui una sistemazione ad hoc. Inoltre dovendo scontare la pena dell'ergastolo, sarà sottoposto per sei mesi ad isolamento diurno.

L'ex terrorista rientra nei casi dell'ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell'esecuzione della pena, almeno se le condizioni non mutano. Lo hanno spiegato il procuratore generale (pg) di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna.

La scomparsa - In Brasile, dove viveva a Cananea, Cesare Battisti aveva fatto perdere le sue tracce quando il magistrato del Supremo Tribunale federale Luis Fux, il 13 dicembre scorso, aveva ordinato il suo arresto per "pericolo di fuga", in vista di una possibile estradizione in Italia. Questa è stata poi concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer. 

L’arresto - L’ex terrorista è stato fermato sabato mentre camminava da solo in una strada di Santa Cruz de La Sierra, nell'entroterra boliviano, non ha opposto resistenza. Da diversi giorni gli agenti dell'Interpol erano nella seconda città più popolosa della Bolivia, intenti a verificare diversi indirizzi dove poteva essersi nascosto. Individuato il possibile terrorista hanno operato con una serie di verifiche, fino all’arresto. A tradire definitivamente Battisti sarebbero stati contatti tenuti via Facebook. 

 

 

 

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