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ITALIABlitz squadrista orchestrato dai tifosi, ecco come è stato possibile

28.12.18 - 10:57
L'evento ampiamente pianificato ha colto di sorpresa le autorità. «Organizzato attraverso sistemi instant messenger come TorChat»
Blitz squadrista orchestrato dai tifosi, ecco come è stato possibile
L'evento ampiamente pianificato ha colto di sorpresa le autorità. «Organizzato attraverso sistemi instant messenger come TorChat»

MILANO - L’attacco dei tifosi di Inter, Varese e Nizza - uniti fra loro per la militanza nell’estrema destra - a quelli del Napoli era premeditato. Per questo in molti si stanno interrogando su come l'aggressione sia potuta sfuggire al controllo delle autorità.

Un evento annunciato - In particolare il Sindacato italiano appartenenti Polizia si domanda come sia possibile che tifosi di più squadre abbiano potuto organizzare un'imboscata in piena regola senza che la questura ne potesse avere sentore. «Ci sembra abbastanza chiaro che qualcosa non abbia funzionato nella gestione di quello che sembra la conseguenza un evento annunciato».

La preparazione - Il 26 dicembre, prima della partita fra i padroni di casa e i partenopei, 120 tifosi incappucciati si sono fatti trovare in una zona - l’incrocio tra via Novara e via Fratelli Zoia - poco coperta da telecamere e non controllata dalla forze dell’ordine. Poco distanti, nascoste, diverse armi, da taglio, martelli, roncole, bottiglie, pezzi di legno e molto altro.

Un blitz a stampo militare - A distrarre le forze dell’ordine il ritrovo dei capi ultras al bar dello stadio Meazza. Tutti i 300 agenti sono impegnati a controllare loro e pochi altri. Poi alle 19.20 arriva l’avviso via radio: è in corso un blitz a stampo militare.

Investito Daniele Belardinelli - All’arrivo dei pulmini dei tifosi napoletani gli ultras sono entrati in azione. È iniziata la super rissa - durata circa dieci minuti - che ha portato alla morte di un uomo. Daniele Belardinelli, il 39enne capo del gruppo di estrema destra «Blood Honour» del Varese, è stato investito da un suv. Inutile l’intervento chirurgico al quale viene sottoposto al San Carlo. L’uomo che era alla guida è ora ricercato.

Organizzazione via chat - Due trappole dunque, una ai tifosi avversari, una agli agenti, funzionate alla perfezione. Come riporta il Corriere della Sera il sospetto della Digos è che l’azione sia stata organizzata attraverso sistemi instant messenger come TorChat. Ma potrebbe esserci stato un incontro operativo fra i capi, forse il giorno di Natale.

La posizione del questore - Il giornale ha posto alcune domande al questore Marcello Cardona. Perché in quel preciso punto i tifosi non erano scortati? «Non possiamo seguire ogni singolo spettatore. I napoletani sono arrivati da decine di città e sono entrati a Milano da differenti ingressi. Non appena sono esplosi gli scontri siamo intervenuti». E ancora, l’agguato poteva essere previsto? «Ormai esistono chat difficili da intercettare... Noi abbiamo fatto il possibile. Forse di più. Piangiamo un morto e potevano essercene molti altri. Ho preso in considerazione l’ipotesi di annullare la partita, ma in curva già girava la notizia del ferimento di Belardinelli. Non giocare, avrebbe trasformato Milano in uno scenario di guerra».

Diverse al momento le persone fermate o interrogate. Le indagini proseguono.

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