Intervenuto per difendere due tifosi tedeschi a Trastevere giovedì sera dopo il match tenutosi all’Olimpico di Roma, il militare è stato aggredito da una cinquantina di ultrà laziali
ROMA - Episodi che non dovrebbero (mai più) accadere. Eppure, le teste calde riescono tuttora a mischiarsi nella folla. Non solo in ambito calcistico.
Quasi tutti con il volto coperto da un cappuccio o da un casco, gli ultrà hanno dapprima insultato il carabiniere - «Infame…, pezzo di m...» -, e lui, a quel punto, ha indietreggiato ed estratto la pistola d’ordinanza. Ma il gesto non è servito a nulla: il gruppo, o il commando in questo caso - armato di spranghe e bastoni - non ha esitato un istante, avanzando fino a colpire il carabiniere alla testa con una bottiglia. Nel contempo, qualcuno ha anche tentato di scaraventargli addosso un cassonetto, senza riuscire fortunatamente nell’intento.
Nello scontro, verificatosi attorno alle 23.30, sono rimasti feriti, oltre al carabiniere, anche i due tifosi tedeschi, così come uno studente americano che sarebbe dovuto rientrare negli Stati Uniti in questi giorni.
“Un copione”, questo, “scritto”, con ogni probabilità, dopo la partita di andata tenutasi in Germania, quando a tendere una serie di agguati ai tifosi laziali furono gli ultrà tedeschi. Giovedì, purtroppo, la risposta non si è fatta attendere.