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ITALIAAquarius: rifiuti pericolosi scaricati con documenti falsificati

20.11.18 - 08:54
Gli indumenti dei migranti venivano gettati senza indicare un possibile rischio infettivo
Keystone
Aquarius: rifiuti pericolosi scaricati con documenti falsificati
Gli indumenti dei migranti venivano gettati senza indicare un possibile rischio infettivo

CATANIA - La nave Aquarius è stata sequestrata per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo.

Avveniva tramite «una artificiosa comunicazione documentale» la «declassificazione dei rifiuti a rischio infettivo» da Vos Prudence e Aquarius, durante 44 sbarchi effettuati complessivamente dalle due navi dal gennaio 2017 a maggio 2018. E' quanto emerge dalla ricostruzione dell'organizzazione del sistema fatta dalla Procura di Catania e dalla guardia di finanza nell'operazione 'Borderless'.

Questo, secondo l'accusa, il meccanismo che veniva messo in atto: durante la navigazione verso il porto di destinazione si provvedeva alla fornitura di indumenti nuovi e di alimenti ai migranti salvati in mare, producendo quelli per l'accusa erano dei «rifiuti pericolosi a rischio infettivo».

Quest'ultimi, in fase di certificazione, prima di entrare nel porto, venivano presentati come rifiuti solidi indifferenziati con l'assegnazione di appositi codici che li contraddistinguevano come «non pericolosi». Al termine delle operazioni di sbarco erano poi conferiti alla società incaricata con la ditta portuale incaricata che, come emerge da foto segnalazioni fatte a Catania, "li compattava in maniera indiscriminata e li portava in discarica per lo smaltimento finale".

Il protocollo prevede che il comandante della nave trasmetta alle autorità marittime e all'agenzia marittima raccomandataria, 24 ore prima dell'approdo, un modulo di notifica con l'indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti da conferire e in ragione della loro tipologia il gestore dell'impianto portuale organizza il servizio di raccolta. Al termine delle operazioni, l'operatore ecologico consegna al comandante o suo preposto il 'buono di servizio giornaliero', valido come ricevuta di effettiva consegna della tipologia e dei quantitativi di rifiuti dichiarati. La ditta portuale concessionaria del servizio di smaltimento prende in carica i rifiuti (registro di carico e scarico). Durante il trasporto in discarica i rifiuti sono accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti (Fir). In nessuno di questi passaggi, secondo la Procura di Catania, si segnalava la presenza di rifiuti speciali, ma soltanto solidi indifferenziati.

Msf: «Attacco inquietante e strumentale» - Medici senza frontiere (Msf) «condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius» per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Una misura che Msf, in una nota, definisce «sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare».

«Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini - afferma Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf - ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare».

L'Ong sottolinea che «tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard» e che «le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando Msf ha avviato le attività in mare nel 2015».

Medici senza frontiere «ribadisce piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane», ma «contesta la ricostruzione della Procura e respinge categoricamente l'accusa di aver organizzato qualunque attività abusiva finalizzata al traffico illecito di rifiuti». Dopo la valutazione del decreto di sequestro e un'analisi interna, che, sostiene Msf, «dimostra come le accuse siano inaccurate e fuorvianti, l'Ong presenterà ricorso al Tribunale del riesame».

«Siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito - dichiara Gabriele Eminente, direttore generale di Msf in Italia - ma riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria. L'unico crimine che vediamo oggi nel Mediterraneo è lo smantellamento totale del sistema di ricerca e soccorso, con persone che continuano a partire senza più navi umanitarie a salvare le loro vite, mentre - chiosa Eminente - chi sopravvive al mare viene riportato all'incubo della detenzione in Libia, senza alcuna considerazione del diritto internazionale marittimo e dei rifugiati».

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