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ITALIASicilia, la denuncia del sindaco: «Case abusive nel letto del fiume»

04.11.18 - 17:01
La situazione di pericolo era già nota da tempo e denunciata alla Procura di Termini Imerese. Su quella dove sono morte 9 persone pendeva un ordine di demolizione
Keystone / EPA Ansa
Sicilia, la denuncia del sindaco: «Case abusive nel letto del fiume»
La situazione di pericolo era già nota da tempo e denunciata alla Procura di Termini Imerese. Su quella dove sono morte 9 persone pendeva un ordine di demolizione

PALERMO - Un territorio devastato dall'abusivismo. Almeno due lottizzazioni abusive, case fuori legge con fognature che scaricano nel fiume. È il quadro descritto da Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, comune confinante con quello di Casteldaccia in cui nove persone, stanotte, sono morte per l'esondazione del fiume Milicia, il corso d'acqua che separa i due comuni.

«Da assessore e poi da sindaco - racconta - ho fatto prima segnalazioni verbali ai carabinieri, poi un esposto alla Procura di Termini Imerese insieme all'ex sindaco di Castedaccia Fabio Spatafora».

«Segnalammo che la situazione era pericolosa - prosegue - e che si trattava di zona ad altissimo rischio idrogeologico. Dalla denuncia non solo nulla si è mosso, ma hanno continuato a costruire nell'alveo del fiume».

Il Milicia nel tempo ha ridimensionato la sua portata e ha fatto una specie di curva lasciando libero un tratto della vallata in cui sono state realizzate decine di costruzioni senza alcun rispetto delle distanze di legge. «Stanotte il fiume si è ripreso il suo letto - ha detto Virga - ed è successa la tragedia».

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Ordine di demolizione - «La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell'immobile davanti al Tribunale amministrativo regionale (TAR). Da quanto ci risulta ancora il TAR non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile», dice il sindaco di Castedaccia Giovanni Di Giacinto.

La pratica relativa all'ordine di demolizione disposto dal Comune di Casteldaccia dopo l'accertamento dell'irregolarità della costruzione è stata sequestrata dalla Procura di Termini Imerese che sta indagando sulla morte delle nove persone travolte dalla piena del fiume Milicia.

L'impugnazione davanti al TAR del provvedimento emesso dall'amministrazione comunale ha bloccato l'esecuzione della demolizione. L'immobile non era sanabile in quanto realizzato a meno di 150 metri dal fiume, quindi in zona di inedificabilità assoluta.

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Casse vuote contro gli abusi - Migliaia di richieste di sanatoria inevase, sei vigili urbani in un territorio vastissimo e flagellato da quarant'anni di abusivismo edilizio, mancanza di fondi per demolire gli immobili fuori legge: così l'ex sindaco di Casteldaccia Fabio Spatafora descrive il drammatico stato della zona in cui 9 persone sono morte travolte nell'esondazione del fiume Milicia.

Le vittime erano riunite in una casetta presa in affitto costruita, secondo quanto si apprende, abusivamente, in zona di inedificabilità assoluta a meno di 150 metri dal fiume. Spatafora per anni ha denunciato le lottizzazioni abusive realizzate nell'alveo del fiume.

«La situazione è davvero difficile - racconta - Abbiamo solo 6 vigili urbani a cui delegare i controlli e parliamo comunque di luoghi in cui è anche complicato accedere perché i proprietari delle case abusive hanno fatto dei cancelli che non consentono i sopralluoghi. Tanto che, spesso, a informarmi delle nuove costruzioni era il sindaco del comune vicino che, dall'alto, poteva rendersi conto di quanto accadeva a valle».

Spatafora ha presentato diversi esposti ai carabinieri e alla Procura ed emesso una serie di ordini di demolizioni. «L'iter è farraginoso - dice - dopo l'ordine di demolizione se il proprietario non ottempera, il consiglio comunale deve o acquisire il bene o disporre di abbatterlo, ma spesso, come accade all'amministrazione comunale di Casteldaccia che è in dissesto economico, non ha i soldi per demolire».

Sono migliaia le richieste di sanatoria pendenti non solo a Casteldaccia ma anche nei Comuni più grandi della zona: Bagheria e Misilmeri, ad esempio. «Non mi si parli di abusivismo di necessità - dice Spatafora - molte case irregolari vengono affittate».

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