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MONDOAntartide, il buco dell'ozono si sta restringendo

29.10.18 - 17:55
Complessivamente, nel 2018 è stato nella media e più piccolo di quelli registrati da fine anni '90 a metà anni 2000
Antartide, il buco dell'ozono si sta restringendo
Complessivamente, nel 2018 è stato nella media e più piccolo di quelli registrati da fine anni '90 a metà anni 2000

BRUXELLES - Il buco dell'ozono sopra l'Antartide ha iniziato a restringersi: ha raggiunto infatti la sua massima estensione nella seconda metà di settembre, mentre la colonna di ozono (cioè la colonna d'aria che va dalla superficie terrestre fino all'apice dell'atmosfera) era minima a metà ottobre. Complessivamente, nel 2018 è stato nella media e più piccolo di quelli registrati da fine anni '90 a metà anni 2000. Lo ha verificato il Servizio di monitoraggio atmosferico (Cams) del programma europeo Copernicus, gestito dall'Unione Europea e dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) .

Il buco nell'ozono sull'Antartide comincia a svilupparsi ogni anno ad agosto per raggiungere la sua massima estensione all'inizio di ottobre e scomparire all'inizio di dicembre. Le proiezioni dicono che dovrebbe tornare ai livelli precedenti il 1980 tra il 2050 e 2070, implementando il bando di molti prodotti chimici deciso con il Protocollo di Montreal. Cams offre preziose informazioni sul monitoraggio dello strato di ozono quotidianamente, attraverso le osservazioni fatte dai diversi satelliti, con strumenti sia aerei che terrestri, nell'atmosfera.

«Oltre a dare dati importanti sul buco dell'ozono, possiamo fare anche previsioni su come sarà nei prossimi 5 giorni - commenta Vincent-Henri Peuch, direttore di Cams - Abbiamo sviluppato dei sofisticati modelli informatici che colmano le lacune dei dati per compensare la risoluzione verticale limitata di molti strumenti satellitari».

«Nelle ultime settimane, il monitoraggio ha mostrato che il buco ha smesso di crescere e che i livelli di ozono stratosferico si stanno lentamente ripristinando. Un fenomeno che continuerà fino a dicembre», aggiunge Richard Engelen, vicedirettore di Cams.

«Anche se la tendenza nel lungo periodo indica un recupero dello strato di ozono entro i prossimi decenni - conclude - noi continueremo a monitorarlo ogni anno».

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