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ITALIAScomparso da 8 giorni, 16enne trovato morto: confessa l’omicidio un “amico” minorenne

26.09.18 - 09:39
Non si avevano più notizie di Giuseppe Balboni - adolescente di Ciano, frazione di Zocca (Modena) - dal 17 settembre. Ieri il suo corpo è stato ritrovato in un pozzo
Scomparso da 8 giorni, 16enne trovato morto: confessa l’omicidio un “amico” minorenne
Non si avevano più notizie di Giuseppe Balboni - adolescente di Ciano, frazione di Zocca (Modena) - dal 17 settembre. Ieri il suo corpo è stato ritrovato in un pozzo

ZOCCA - Era uscito di casa il mattino presto, in sella al suo motorino rosso. Si pensava che fosse fuggito per qualche giorno, come architettano tanti ragazzi della sua età. Invece no. Quando è arrivato a destinazione, a una decina di chilometri dalla sua abitazione, nella campagna modenese, ha incontrato la morte.

Giuseppe è stato ucciso con un colpo di pistola al torace, sparato da un “amico” - adolescente come lui, di un anno più grande - con cui nel corso degli ultimi mesi, dicono alcuni coetanei della zona, aveva litigato più volte.

La dinamica - Lunedì 17 settembre il 16enne si era recato, per colazione, a casa del suo assassino. Quest’ultimo ha atteso che i genitori uscissero per andare al lavoro, ha preso la pistola del padre - che deteneva regolarmente - e, nel cortile antistante la villa, ha sparato a Giuseppe. Un colpo, uno solo, che non gli ha lasciato via di scampo. Dopodiché, il 17enne ha gettato il corpo esanime del ragazzo nel pozzo dell’abitazione, profondo circa tre metri.

Giorni e giorni di ricerche, di appelli. Sabato era stato ritrovato il suo motorino rosso - ricoperto di foglie -, in piena campagna, a una quarantina di metri dall’abitazione dove Giuseppe ha incontrato la morte. Ma di lui ancora nessun indizio.

Ma il ritrovamento del ciclomotore a poca distanza dalla villa del 17enne - comunque sospettato sin dai primi giorni - ha portato i carabinieri a focalizzarsi sulla zona. E nel pomeriggio di ieri, il macabro ritrovamento, la tragedia: il cadavere di Giuseppe giaceva lì, fragile, rannicchiato.

La confessione - Il 17enne è stato immediatamente condotto in caserma, dove a pochi minuti dall’inizio dell’interrogatorio è crollato, confessando l’omicidio in lacrime: «Sono stato io - ha detto - Lui ce l’aveva con me, ho avuto paura e ho preso la pistola», si legge sui media italiani. Il procuratore per i minorenni ha emesso un decreto di fermo per omicidio volontario e il giovane, per il momento, è stato condotto in un centro di prima accoglienza del carcere minorile.

Il movente - Il movente è comunque ancora tutto da chiarire. Oltre che dei continui litigi tra i due, nella zona si vocifera, secondo quanto riportano i giornali, di presunti «ricatti» legati a giri di piccolo spaccio. Nelle prossime ore le verifiche degli inquirenti faranno luce anche su questo aspetto.

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