Lo sostengono i medici che da sabato hanno in cura il membro delle Pussy Riot
BERLINO - È «altamente probabile» che Piotr Verzilov sia stato avvelenato, stando ai sintomi che ha manifestato. Lo ha affermato il portavoce del team medico che ha in cura il membro delle Pussy Riot presso l'Ospedale universitario della Charité a Berlino. Non c'è altra spiegazione possibile per la perdita della vista e delle difficoltà nella deambulazione manifestate martedì scorso e che indicano come sia stata colpita la parte del sistema nervoso che regola il funzionamento degli organi interni.
Verzilov si è sentito male una settimana fa durante un'udienza a Mosca ed è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche. Sabato scorso, su interessamente di un'organizzazione non governativa tedesca che affianca il gruppo dissidente russo, è avvenuto il trasporto in aereo nella capitale tedesca. I medici hanno spiegato in conferenza stampa che Verzilov è stato ricoverato in un reparto di cure intense e che la sua vita non è in pericolo.
Le analisi compiute sull'uomo non hanno ancora permesso di stabilire quale sostanza sia la responsabile del presunto avvelenamento. Le Pussy Riot avevano fin da subito sostenuto la tesi dell'intossicazione.