Oltre ad essi c'è Autostrade per l'Italia ma non Spea Engineering
GENOVA - La procura di Genova ha iscritto venti persone nel registro degli indagati per il crollo del ponte Morandi. Oltre a loro c'è anche la società Autostrade per l'Italia quale responsabile del manufatto, ma non Spea Engineering come indicato in un primo momento, hanno precisato i magistrati liguri.
I singoli dovranno rispondere di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Per la società, invece, sono state formulate le accuse di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica.
Tra gli indagati ( i loro nomi saranno divulgati solo dopo la notifica alle parti degli avvisi di garanzia) ci sono collaboratori del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta oltre che di Autostrade per l'Italia e Spea Engineering.
Le indagini sono condotte al Primo Gruppo della Guardia di Finanza e coordinate dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, ai quali si affiancano il procuratore capo Francesco Cozzi e il procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio.