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REGNO UNITODue mandati di cattura per il Novichok

05.09.18 - 13:23
La polizia britannica ritiene di avere «sufficienti indizi» contro Alexander Petrov e Ruslan Boshirov (ma questi non sono i loro veri nomi)
Keystone
Due mandati di cattura per il Novichok
La polizia britannica ritiene di avere «sufficienti indizi» contro Alexander Petrov e Ruslan Boshirov (ma questi non sono i loro veri nomi)

LONDRA - Gli inquirenti britannici hanno emesso due mandati di cattura contro altrettanti cittadini russi, responsabili a loro dire dell'avvelenamento con l'agente nervino Novichok dell'ex spia Serghei Skripal e della figlia Yulia. Contro i due ci sarebbero «sufficienti indizi».

Il numero due di Scotland Yard ha affermato che si tratta di Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, aggiungendo che probabilmente questi nomi sono falsi e la vera identità dei ricercati è differente. Londra non si è però rivolta a Mosca per chiedere la loro estradizione: in Russia vige una legge che impedisce alle autorità di consegnare i propri cittadini a Paesi esteri.

Secondo Basu l'agente nervino era nascosto all'interno di una finta bottiglia di profumo Nina Ricci, poi abbandonata dopo aver contaminato la porta d'ingresso di casa Skripal. La boccetta, mesi dopo, fu poi trovata e aperta da due ignari cittadini, Dawn Sturgess (nel frattempo morta) e Charlie Rowley (le cui condizioni di salute sono tuttora gravi). Per il secondo caso di avvelenamento 'Petrov' e 'Boshirov' non sono stati incriminati, ma figurano per ora come sospettati.

Keystone

'Petrov' e 'Boshirov' sono stati ripresi da svariate telecamere di videosorveglianza a partire dal 2 marzo, giorno del loro arrivo in aereo da Mosca. Nei due giorni successivi si sono recati in treno a Salisbury e si sono avvicinati alla casa di Skripal. Il rientro in Russia è avvenuto la sera del 4 marzo.

Le autoritù russe non sembrano però molto impressionate dai mandati di cattura. «I nomi e le fotografie non ci dicono niente», ha dichiarato a un'emittente radiofonica la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. «Chiediamo alla parte britannica di passare dalle accuse pubbliche e dalle manipolazioni mediatiche alla cooperazione pratica fra forze dell'ordine».

Del caso ha parlato anche Theresa May: la premier conservatrice ha dichiarato alla Camera dei Comuni che i due sono «agenti del Gru», ovvero l'intelligence militare russa. Tracce di Novichok sono state rilevate nell'hotel dove i due hanno soggiornato, a est di Londra. 

L'aver pensato fin da marzo a un coinvolgimento di Mosca nella vicenda è stato esatto, ha aggiunto. «Solo la Russia aveva mezzi tecnici e movente per condurre l'attacco». Non solo: rispondendo al leader laburista Jeremy Corbyn, la premier ha affermato che una decisione del genere può essere stata presa solamente ai più alti livelli dello Stato russo. Le azioni decise dal controspionaggio russo sono «una minaccia per tutti i nostri alleati e i nostri cittadini».

Il Regno Unito non ha nulla contro il popolo russo, ha ribadito May, aggiungendo che non può esserci posto per «azioni barbariche» come quelle che si sono viste a Salisbury.

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