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ITALIASalvini chiude i porti italiani: «Altra nave Ong in mare, diciamo no»

11.06.18 - 10:36
Continua la linea dura del ministro dell'interno e vicepremier italiano in tema di immigrazione
Keystone/MsF
Salvini chiude i porti italiani: «Altra nave Ong in mare, diciamo no»
Continua la linea dura del ministro dell'interno e vicepremier italiano in tema di immigrazione

PORTI CHIUSI PER GLI IMMIGRATI

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ROMA - «Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l'ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta c'è chi dice no #chiudiamoiporti". Lo scrive su Twitter il ministro dell'interno e vicepremier italiano Matteo Salvini (Lega).

Nelle scorse ore si era invece espresso il governo di Giuseppe Conte, che si è mostrato compatto sulla linea durissima di Salvini sul dossier immigrazione. La nuova strategia ha creato il caso "Aquarius".

Il caso Aquarius - È ancora in stand by tra Malta e l'Italia la nave Aquarius, l'imbarcazione con a bordo 629 profughi alla quale il governo italiano ha negato l'accesso ai suoi porti. Al momento la nave, come si può riscontrare dai tracciati radar in rete, è nella stessa zona dove nella tarda serata di ieri il Centro nazionale di coordinamento di soccorso marittimo (Imrcc) di Roma aveva detto all'equipaggio di attendere indicazioni, vale a dire 27 miglia nautiche da Malta e 35 dall'Italia.

«Serve con urgenza una rapida soluzione alla vicenda e un porto sicuro dove sbarcare i profughi», ha twittato questa mattina Medici senza frontiere (Msf) postando delle foto dei migranti che pregano e sottolineando che nessuno di loro sa dello "stallo diplomatico" in corso.

Parole ribadite anche da Anelis Borges, la giornalista di Euronews che si trova a bordo della nave. «Non ci siamo mossi per tutta la notte e la gente comincia a chiedere perché ci siamo fermati».

Nogarin: «Livorno pronta ad accogliere Acquarius», poi il post scompare - «Siamo pronti ad aprire il porto di Livorno e accogliere la nave Acquarius con il suo carico di 629 vite umane. Ho già dato la nostra disponibilità al ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, e ne ho parlato con il presidente della Camera Roberto Fico». Lo scrive su Facebook il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S) che aggiunge: «Io capisco perfettamente che si voglia dare un segnale all'Europa, chiedendo un cambio di passo sulle politiche migratorie, ma questo braccio di ferro con Bruxelles non può essere fatto sulla pelle di centinaia di uomini, donne e bambini».

«Se voltiamo la testa dall'altra parte e smettiamo di 'essere umani', finiamo per non essere diversi dagli scafisti, che fanno affari giocando con la vita e la disperazione di migliaia di persone - prosegue Nogarin -. Livorno è la città delle nazioni. È nata e si è consolidata come porto franco, come comunità di popoli diversi, capaci di integrarsi e crescere nel rispetto delle peculiarità di ciascuno. È il momento di riaffermare quali sono i nostri valori».

Dopo poco più di un'ora il post social è stato rimosso. «Questa è una posizione mia personale come sindaco della città», ha spiegato. «Nel momento in cui mi sono reso conto che oggettivamente questo poteva creare dei problemi al governo mi è sembrato corretto rimuovere il post - aggiunge il primo cittadino in un video girato dal suo ufficio stampa. Quella rimane comunque la mia posizione e credo di interpretare quella di una città che, rispetto a queste tematiche, ha sempre avuto una grande sensibilità».

Toninelli: «Salveremo sempre vite, ma Ue cambi» - «È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un'Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma Malta è la spia di un'Europa che deve cambiare». Lo scrive su Twitter il ministro italiano delle infrastrutture e dei irasporti, Danilo Toninelli.

L'azione dell'Italia non è disumana -  L'azione dell'Italia sul tema dei profughi «non è disumana, tutt'altro: è di buon senso e ha al centro i richiedenti asilo che debbono essere salvati all'interno dal porto più sicuro». Ha assicurato il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, parlando a Sky Tg 24.

Inoltre, ha aggiunto, «deve essere garantita una redistribuzione, che è un obbligo dei partner europei, chiamiamo tutta l'Europa a un'assunzione di responsabilità su un argomento tanto delicato e importante quanto sono i flussi migratori». 

«Persone vulnerabili a rischio» - La situazione a bordo dell'Aquarius «è stabile» ma gli «inutili ritardi» allo sbarco dei profughi «stanno mettendo a rischio le persone vulnerabili». Lo scrive in un tweet Medici senza frontiere sottolineando che si tratta in particolare di sette donne incinte e 15 persone ustionate, oltre a parecchi migranti con sintomi di ipotermia.

Salvati 800 profughi - Mentre ancora è bloccata la vicenda di questa nave, altri profughi sono stati salvati a largo della Libia. Si tratta di circa 800 persone che, secondo quanto si apprende, sono state recuperate da imbarcazioni italiane e internazionali. Le operazioni di soccorso si sono concluse in piena notte.

Il cardinale cita il Vangelo - «Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquarius». È il tweet, con la frase dal Vangelo di Matteo cambiata in negativo, diffuso stamane dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.

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