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UCRAINAColpo di scena: Babchenko è vivo e si presenta in conferenza stampa

30.05.18 - 16:50
Il giornalista russo che tutti credevano morto, vittima di assassinio, è apparso con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev. È stata tutta una messa in scena
Keystone
Colpo di scena: Babchenko è vivo e si presenta in conferenza stampa
Il giornalista russo che tutti credevano morto, vittima di assassinio, è apparso con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev. È stata tutta una messa in scena

KIEV - Arkady Babchenko, il giornalista russo dato ieri sera vittima di un assassinio a Kiev, è vivo ed è apparso in una conferenza stampa con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev. La sua morte, ha detto quest'ultimo, è stata una messa in scena.

I media di tutto il mondo avevano riportato ieri la notizia della sua uccisione e si era parlato dell’ennesimo giornalista critico nei confronti del presidente russo caduto sotto colpi di pistola.

Una morte poco chiara - Arkady Babchenko è un reporter e scrittore finito in esilio a Kiev dopo essere stato oggetto di minacce per le sue posizioni polemiche contro le operazioni di Mosca in Siria e Ucraina. Ieri perfino il vice commissario della polizia ucraina, Vyacheslav Abroskin, aveva dichiarato che avevano ricostruito i tratti facciali del sospettato e stavano identificando testimoni oculari e chiarendo i dettagli dell’incidente.

I particolari di questa “morte” non erano affatto chiari, e solo poco fa si è saputa la verità quando Arkady Babchenko si è presentato alla conferenza stampa, sotto gli occhi sbigottiti dei presenti e della stampa.

Secondo quanto affermato dai servizi di sicurezza ucraini, «è stato scoperto un piano per assassinare Babchenko ed è stata presa la decisione di organizzare un'operazione speciale durante la quale siamo riusciti a raccogliere prove inconfutabili dell'attività terroristica dei servizi speciali russi nel territorio ucraino». Lo fanno sapere i servizi ucraini (SBU) su Twitter.

Babchenko: «Chiedo scusa» - «Chiedo scusa a tutti, e a mia moglie, per l'inferno che ha dovuto sostenere ma non c'era altra alternativa: ringrazio i servizi ucraini per avermi salvato la vita». Così Arkady Babchenko in conferenza stampa.

«L'operazione speciale è stata preparata per due mesi, io sono stato messo al corrente un mese fa. Hanno lavorato come matti. Il risultato di questo lavoro si è trasformata in un'operazione che ha portato alla cattura di un uomo».

«Sono state raccolte prove evidenti - ha proseguito Babchenko - e la cosa più importante è che la mia vita è stata salvata e che sono stati sventati altri attentati più gravi, perché si stavano preparando ad azioni gravi. Mi hanno detto che c'era un ordine di uccidermi, sono stati pagati i soldi, 40mila dollari, un bel prezzo direi, mi hanno fatto vedere i documenti, il mio passaporto, la foto che c'è solo nel mio passaporto, quando l'ho fatto, e nell'ufficio che li rilascia, ed è stato chiaro che l'informazione arrivava dalla Russia, evidentemente dai servizi speciali».

«Mi hanno proposto di partecipare a questa operazione e io ho accettato, tanto sarebbe andata avanti lo stesso. Le pressioni che sono state fatte oltre confine [sugli esecutori] sono state forti, hanno provato ad accelerare per far combaciare l'azione con la finale di Champions, ho dovuto far finta di partire, i fatti di ieri sono stati solo una coincidenza... chi sperava che io morissi fra poco possono continuare ad aspettare», ha aggiunto il reporter.

«Un'operazione di propaganda» - «L'operazione dei servizi segreti ucraini in cui è stata simulata l'uccisione del reporter russo Arkadi Babchenko è un'azione di propaganda»: lo ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Il fatto che Babchenko sia vivo - ha scritto Zakharova - è la notizia migliore, magari fosse sempre così».

«È un peccato - ha poi aggiunto la diplomatica - che la messinscena non abbia funzionato in altri casi. Il fatto che in questa storia sia stato inserito l'effetto propaganda è ovvio».

«Una provocazione» - «Una provocazione dei servizi segreti ucraini»: così il presidente della Commissione Esteri del Senato russo Konstantin Kosachiov ha definito l'operazione dei servizi segreti ucraini in cui è stata simulata l'uccisione del giornalista russo.

«Mi dispiace - ha detto Kosachiov - che Babchenko abbia partecipato alla provocazione dei servizi di sicurezza ucraini. Inserisco questa messinscena nella serie delle azioni insensate sulla pista russa condotte dalle autorità ucraine».

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