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L’ex candidato del partito della sinistra radicale La France insoumise Stephane Poussier è stato condannato a un anno di prigione con la condizionale
PARIGI - L'ex candidato della France Insoumise alle elezioni legislative dello scorso anno, Stephane Poussier, è stato condannato a un anno di prigione con la condizionale dopo i controversi tweet in cui si compiaceva della morte del gendarme eroe ucciso durante l'attentato al Super U di Trèbes, Aranud Beltrame.
Poussier, arrestato il 25 marzo, è stato condannato per "apologia del terrorismo". Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha preso immediatamente le distanze dal suo ex candidato, denunciandolo e chiedendone la radiazione dal Movimento. Stéphane Poussier, 61 anni, si è scusato con la famiglia, gli amici e colleghi del gendarme ucciso. «Ho reagito in modo irrazionale», ha detto durante il processo per direttissima a Lisieux.
«Ogni volta che sparano a un poliziotto (...) penso al mio amico Remi Fraisse». E ancora: «E questa volta è un colonnello, grande! Inoltre, significa un elettore in meno per Macron». L’uomo faceva riferimento a un attivista rimasto ucciso nel 2014 durante una protesta, la polizia in quell’occasione aveva sparato delle granate. Parole che hanno suscitato sconcerto e reazioni indignate. Da allora, l'ex Insoumis ha eliminato il suo profilo Twitter.
La pena massima per questo tipo di reato è di 7 anni di carcere e una multa di 100.000 euro.
