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ARGENTINAMacabro ritrovamento: forse è il corpo dell'attivista

18.10.17 - 22:19
Il ragazzo è sparito nel nulla lo scorso 1. agosto e la sua scomparsa è subito diventata un caso che ha avvelenato il clima politico del paese, spaccando l'opinione pubblica
Keystone
Macabro ritrovamento: forse è il corpo dell'attivista
Il ragazzo è sparito nel nulla lo scorso 1. agosto e la sua scomparsa è subito diventata un caso che ha avvelenato il clima politico del paese, spaccando l'opinione pubblica

BUENOS AIRES - Un macabro colpo di scena a quattro giorni da un appuntamento elettorale chiave per il futuro del governo e del peronismo: il corpo di un uomo è stato trovato nello stesso luogo, nel cuore della Patagonia, dove 77 giorni fa è scomparso Santiago Maldonado, attivista di 28 anni.

Il ragazzo è sparito nel nulla lo scorso 1. agosto e la sua scomparsa è subito diventata un caso che ha avvelenato il clima politico del paese, spaccando l'opinione pubblica e mettendo tra l'altro nei guai il presidente Mauricio Macri, visto che la responsabilità di trovare Maldonado è appunto dell'esecutivo.

Il giovane artigiano è sparito durante una protesta della 'Resistenza ancestrale mapuche' (Ram, attiva spesso con azioni violente) in un appezzamento occupato della tenuta che i Benetton hanno in Patagonia da anni. Ad intervenire nella manifestazione erano stati gli uomini della gendarmeria, su alcuni dei quali avevano poi puntato le indagini.

Una parte del peronismo aveva subito colto la palla al balzo per accusare la Casa Rosada, comparando addirittura le responsabilità del governo con quelle dell'ultimo regime sul tragico fronte dei 'desaparecidos'. Vista la mancanza di prove, il governo nega a sua volta che quella di Maldonado possa considerarsi una 'desaparicion' come ai tempi della dittatura.

L'eco della vicenda si era comunque affievolito con il passare dei giorni, anche in vista delle imminenti elezioni di medio termine di domenica prossima, che dovrebbero dare una forte spinta al 'macrismo' guidato dal presidente.

Ora si aprono però nuovi scenari: il corpo che galleggiava tra i rami di alberi nel 'rio Chubut', un fiume di forti correnti, è stato rinvenuto a solo 300 metri dal posto in cui Maldonado era stato visto vivo per l'ultima volta, durante la repressione della manifestazione indigena.

Gli investigatori devono di fatto risolvere l'intero caso e capire non solo se il cadavere è in effetti quello del ragazzo, ma anche il giorno e le cause della morte: quindi anche le eventuali responsabilità, del decesso.

Inevitabilmente il 'dossier Maldonado' s'intreccia d'altro lato con le elezioni. In effetti, la campagna politica si è chiusa subito dopo l'annuncio del ritrovamento del corpo, diventato una sorta di 'cadavere eccellente' della politica argentina.

A Buenos Aires la tensione è rapidamente salita e anche se il caso è da qualche giorno in mano a un nuovo giudice, non mancano le polemiche. Il corpo rinvenuto è stato infatti trovato dopo che centinaia di agenti e sommozzatori avevano in tre occasioni setacciato il fiume con l'aiuto di droni, elicotteri e unità cinofile. Ricerche durante le quali non era apparsa nemmeno una traccia.

E fioccano d'altra parte le ipotesi di ogni tipo: si dice che insieme al corpo c'erano i documenti di Maldonado, che gli indumenti siano in effetti i suoi e soprattutto che il cadavere sia stato 'piantato', cioè portato nel luogo: a non escludere questo particolare è tra l'altro l'avvocato dei familiari di Maldonado, Varonica Heredia. «Tutte le ipotesi sono possibili», afferma la legale, precisando che il corpo trovato nel fiume sarà portato tra oggi e domani per l'autopsia a Buenos Aires, da dove arriveranno le prime indicazioni sulla tragica e agghiacciante vicenda.

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