Alcuni manifestanti sono stati ammanettati
NEW YORK - Diversi manifestanti si sono radunati davanti alla Trump Tower a New York in segno di protesta per l'annuncio sull'interruzione da parte dell'amministrazione Trump del programma cosiddetto DACA, ovvero il provvedimento preso nel 2012 dall'allora presidente Barack Obama per tutelare i 'Dreamer', i giovani arrivati negli Stati Uniti da bambini con genitori illegali, e che interessa circa 800'000 persone.
Arrests happening in front of Trump Tower. What will you put on line to end a nightmare! #Nov4ItBegins https://t.co/y8URUbAVLi #DefendDACA pic.twitter.com/etmatgfa4r
— #TrumpPenceMustGo (@RefuseFascism) 5 settembre 2017
Manifestazioni di protesta sono in corso anche a Washington.
DC March from White House to Trump tower and Department of Justice to #DefendDACA. #MomsResist doing 24 hour fast! pic.twitter.com/mrchF8Ndlf
— Marzena Zukowska (@MarzenaZukowska) 5 settembre 2017
McCain critico - Tra le molte voci a criticare la decisione del presidente Donald Trump di abrogare il piano voluto dal predecessore Obama sui 'Dreamers', spicca quella di John McCain. Il senatore repubblicano parla di «approccio sbagliato sull'immigrazione» da parte di Trump «in un momento in cui è necessario che entrambe le parti si uniscano per riformare il sistema e garantire la sicurezza delle frontiere». McCain ha quindi spiegato di essere «fermamente convinto che i giovani portati illegalmente negli Usa senza avere alcuna colpa non debbano essere obbligati a tornare in un Paese che non conoscono».
Il Congresso ha «una finestra di opportunità» - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump difende la decisione presa sul programma per i 'Dreamers' che protegge i giovani immigrati dalla deportazione, affermando che la sua azione non è volta a cancellare di punto in bianco il cosiddetto Daca, ma che «dà al Congresso una finestra di opportunità per agire finalmente».
In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, Trump ha inoltre sottolineato di non voler punire i giovani per le azioni dei loro genitori, ma ha affermato: «Anche i giovani americani hanno sogni».
La Silicon Valley: «Giorno triste» - La Silicon Valley critica il presidente Donald Trump per la sua decisione di abolire il programma dell'era Obama che tutela i Dreamer. «È un giorno triste per il paese» dice Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook. Sundar Pichai, il numero uno di Google twitta: «I dreamer sono nostri vicini, nostri amici e nostri colleghi. Questa è la loro casa. Il Congresso deve agire subito e proteggerli» con l'hashtag "#withDreamer".
Tim Cook, l'amministratore di Apple, si dice «profondamente sconcertato» dall'annuncio. «Da parte dei centinaia di dipendenti di Apple» che sono Dreamer e che vedono il loro futuro in bilico, e da parte «dei loro colleghi e da parte dei milioni di americani che credono nel potere dei sogni - scrive Cook ai dipendenti -, chiediamo ai leader di Washington di proteggere i Dreamer in modo che il loro futuro non possa essere messo ancora una volta a rischio».
Anche Wall Street è contraria - Contro la decisione dell'amministrazione Trump anche Wall Street. Secondo Wells Fargo «i giovani immigrati arrivati in America da bambini dovrebbe aver l'opportunità di restare»: il piano per i Dreamer «è importante per noi e per le comunità che serviamo».
A chi arriva negli Stati Uniti «per imparare, lavorare duro e restituire quanto ottenuto dovremmo concedere di restare» mette in evidenza Jamie Dimon, l'amministratore delegato di JPMorgan.