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FRANCIACaso Maelys: Dna della bimba nell'auto di uno dei sospetti

04.09.17 - 09:22
Il 30enne era stato lasciato andare ma gli inquirenti lo hanno richiamato e fermato, lui ammette: «Potrebbe essere salita in auto per gioco, ma non l'ho rapita»
Keystone
Caso Maelys: Dna della bimba nell'auto di uno dei sospetti
Il 30enne era stato lasciato andare ma gli inquirenti lo hanno richiamato e fermato, lui ammette: «Potrebbe essere salita in auto per gioco, ma non l'ho rapita»

PARIGI - Forse una svolta domenica sera nelle indagini legata alla scomparsa della piccola Maelys, bimba di 9 anni scomparsa più di una settimana fa durante una festa di matrimonio a Pont-de-Beauvoisin.

Era il primo ad essere fermato - Stando a Le Dauphiné Liberé il primo dei due sospetti fermati e lasciati andare sarebbe stato richiamato dalle autorità e messo in stato di fermo. Secondo quanto comunicato dagli inquirenti nella sua Audi sarebbero state rinvenute tracce di Dna appartenenti alla bambina.

L'auto pulita il giorno dopo: «Dovevo venderla» - La tesi all'avvocato del 34enne è quella della «sfortunate coincidenza» e che «la traccia è solamente una, e si trova esclusivamente su di un bottone del cruscotto». La vettura, riporta le Figaro, aveva già attirato l'interese degli inquirenti perché era stata pulita e lavata proprio il giorno dopo il matrimonio. Il motivo, conferma l'uomo, era «perché si stava apprestando a venderla»

Scomparsi anche gli shorts indossati quella sera - Stando a informazioni del quotidiano francese sui vestiti dell'uomo, invece, non è stata trovata nessuna traccia di materiale genetico né sulla maglietta, né sulle scarpe. Sempre secondo il legale dell'uomo il possibile sospetto si sarebbe allontanato dalla festa «per cambiarsi, perché si era macchiato con del vino rosso». All'appello mancano però gli shorts che, ad oggi, restano introvabili così come qualsiasi traccia di Maelys malgrado l'importante dispositivo di ricerca impiegato anche questa domenica.

Alla fine ammette: «È salita in auto» - Il sospetto, amico del padre di Maelys, secondo la polizia ha ammesso che la bambina potrebbe essere entrata nell'abitacolo «con un amichetto per vedere se c'era il suo cane», ha spiegato a le Dauphiné Liberà il legale dell'uomo. Ha però negato di averla rapita o averle fatto del male. L'uomo, che ha precedenti per piccoli reati legati agli stupefacenti, aveva sempre negato - durante il suo fermo la settimana scorsa - che Maelys potesse essere entrata nella sua vettura.

Quei graffi smentiti dalla madre - Ha giustificato poi due graffi - presenti sul suo braccio e alla gamba - sostenendo di esserseli procurati facendo giardinaggio. Una tesi smentita dalla madre, riporta il quotidiano francese, secondo la quale l'uomo «non fa mai giardinaggio».

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