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ITALIAIschia, un terremoto solo in apparenza anomalo: nel 1883 ci furono 2'300 vittime

22.08.17 - 22:57
Il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato le dinamiche del sisma del 21 agosto, simile ai tanti altri che nella storia hanno sconvolto l'isola
Keystone
Ischia, un terremoto solo in apparenza anomalo: nel 1883 ci furono 2'300 vittime
Il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato le dinamiche del sisma del 21 agosto, simile ai tanti altri che nella storia hanno sconvolto l'isola

ISCHIA - Un terremoto relativamente modesto, la cui magnitudo stimata è 4.0 e che a ore di distanza deve essere ancora calcolata in modo definitivo, ma dagli effetti distruttivi al punto da ridurre alcune case in cumuli di macerie e da provocare vittime: il sisma che il 21 agosto ha scosso Ischia sembra una grande anomalia, ma nella realtà è simile ai tanti altri terremoti che nella storia hanno sconvolto l'isola.

È un copione che si ripete da secoli e che nel 1883 aveva portato all'ultimo terribile evento di Casamicciola, che in piena estate, a fine luglio, aveva provocato più di 2'300 vittime sull'isola piena di turisti.

«Quello del 1883 era stato un terremoto devastante, una tragedia immane provocata da un sisma di magnitudo relativamente bassa», ha detto all'agenzia di stampa italiana ANSA il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. La faglia che si è attivata il 21 agosto «è la stessa di allora - ha proseguito - e le case, vulnerabili, sono costruite su un terreno che, per la sua struttura geologica, amplifica le onde sismiche».

Quando i terreni non sono consolidati, ad esempio perché sono franosi o sabbiosi, le onde sismiche rallentano e in questo modo la loro ampiezza aumenta, provocando danni. Il terreno poco consolidato su cui è costruita Casamicciola ha provocato esattamente questo effetto. Ad amplificare i danni, poi, ha contribuito anche il fatto che il terremoto è stato superficiale, avvenuto a soli cinque chilometri di profondità. Per questo motivo, ha spiegato Doglioni, «il cono di irradiazione delle onde si è concentrato in zona ristretta: è stato come avere una palla di cannone che esplode sotto il letto».

La superficialità del terremoto si deve principalmente al fatto che è avvenuto in un'area vulcanica. «È stato un terremoto di tipo estensionale, nel quale è avvenuta una dilatazione della crosta terrestre, e che si è sviluppato parallelamente alla costa». Tuttavia non può essere considerato un terremoto di tipo tettonico come quelli che avvengono lungo l'Appennino: «Tettonica e vulcanismo sono due effetti diversi del carattere dinamico della Terra, intimamente legati fra loro», ha rilevato Doglioni. In un'area vulcanica, come quella di Ischia, nella crosta viene dissipato molto calore e più la crosta è calda, più la sismicità si concentra nella zona più fredda ed esterna: per questo i terremoti che avvengono nelle aree vulcaniche sono di solito molto superficiali e potenzialmente distruttivi, quando le costruzioni sono vulnerabili.

Ischia e abusi edilizi: polemiche, inchieste, condoni
 
I sindaci dicono che no, gli edifici crollati non c'entrano con l'abusivismo. Temono sciacallaggio mediatico e fuggi-fuggi dei turisti; spiegano che i crolli sono circoscritti. Ma per il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Francesco Peduto, morire per un sisma di magnitudo 4 "è assurdo" e "la mancanza di prevenzione lascia interdetti". È innegabile: il sisma a Ischia riapre la ferita, mai chiusa, degli abusi edilizi.

Dopo la scossa e i crolli, che hanno determinato l'avvio di accertamenti preliminari da parte della magistratura, i numeri dicono che bisogna fare i conti con 2'600 sfollati; accanto alle case venute giù ci sono quelle lesionate. E le stime rilanciate da Legambiente indicano in oltre 600 le case abusive da demolire: la cifra è quella stilata dalla stessa Procura di Napoli quando, ancora nel 2010, mandò le ruspe sul posto.

Allora il territorio reagì con forza. A gennaio di quell'anno proprio a Casamicciola, ora colpita, la demolizione di una villetta in cui viveva un disoccupato con moglie e figlia culminò in uno scontro con la polizia con 15 feriti, tra cui 8 agenti. La gente lanciò sassi, bloccò le strade, diede fuoco a una roulotte. L'abitazione fu buttata giù, ma sindaci, parroco e 3mila persone sfilarono per chiedere di fermare le demolizioni. Obiettivo raggiunto con più agio grazie a condoni e milleproroghe.

Sempre Legambiente riporta che nei 6 comuni dell'isola le pratiche di condono in 30 anni sono state 27mila: 7'235 nel solo comune di Ischia, spiega l'ingegner Sandro Simoncini, docente di Urbanistica alla Sapienza. Migliaia di queste istanze (circa 4'400 a Ischia) sono ancora da evadere; mentre è proseguita "una sistematica speculazione edilizia" "utilizzando anche materiali e tecniche di scarsa qualità", afferma l'urbanista.

Un allarme lanciato tante volte anche dal magistrato che in Campania ha più lottato contro l'abusivismo, ricevendo anche minacce: Aldo De Chiara, ex procuratore aggiunto e ex capo del pool ambiente della Procura, che, ormai in pensione, torna a mettere in guardia sull'uso del cemento impoverito. A giugno, a un convegno sull'abuso edilizio a Lacco Ameno, ebbe un duro confronto con l'ex senatore di Ala Ciro Falanga, primo firmatario di una legge sostenuta da Forza Italia e Pd che, passata tra le polemiche al Senato e ora in attesa alla Camera, stabilisce una graduatoria nelle demolizioni indicando le priorità alle Procure. Per le opposizioni un "condono perpetuo". Ma oggi Falanga definisce una "assurda strumentalizzazione" quella in atto su Ischia dopo il sisma.

Resta il fatto che il tema degli abusi edilizi è al centro di indagini giudiziarie. Uno dei filoni di un'inchiesta che tra 2013 e 2014 ha scosso gli uffici giudiziari di Napoli, quella su presunti episodi di corruzione che fece scattare misure cautelari nei confronti di avvocati, cancellieri e dipendenti pubblici, riguarda anche Ischia: il sospetto è che tra i fascicoli processuali manipolati alcuni riguardino proprio processi per abusi edilizi nell'isola.

di Eva Bosco (ANSA)

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