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VENEZUELAUcciso un 17enne a Carabobo

11.07.17 - 07:12
Intanto la Chiesa domanda al presidente Maduro di ritirare la sua proposta di riforma costituzionale
Keystone
Ucciso un 17enne a Carabobo
Intanto la Chiesa domanda al presidente Maduro di ritirare la sua proposta di riforma costituzionale

CARACAS - Un 17enne venezuelano è morto ieri in una manifestazione contro il governo di Nicolas Maduro nello stato di Carabobo, a nord del paese. Si tratta della 93esima vittima dall'inizio dell'ondata di protesta anti governativa, nell'aprile scorso.

Lo ha reso noto un deputato oppositore, Marco Bozo Tamayo, che ha identificato la vittima come Rubén Dario Gonzalez Jimenez, morto dopo essere stato «raggiunto da una pallottola» a Valencia, capitale dello stato di Carabobo e terza città più importante del paese.

Tamayo ha dato la notizia della morte di Gonzalez su Twitter, dove durante tutta la giornata ha informato sullo svolgimento della giornata nazionale di blocchi stradali -il cosiddetto "trancazo"- convocato dall'opposizione contro il governo, denunciando una forte repressione della Guardia Nazionale in varie zone di Valencia.

Un colpo d'arma partito dal pubblico - Un candidato all'Assemblea Costituente venezuelana è stato ucciso ieri durante un meeting politico a Maracay, capitale dello stato di Aragua, nel nord del paese.

Secondo testimonianze raccolte dalla stampa locale, José Luis Rivas Arangure, presidente del Fronte Motociclisti José Leonardo e candidato alla Costituente nelle elezioni del prossimo 31 luglio, stava per pronunciare un discorso quando qualcuno gli ha sparato dal pubblico, uccidendolo sul colpo.

«Maduro ritiri la Costituente» - La Chiesa venezuelana ha chiesto oggi al presidente Nicolas Maduro di ritirare la sua proposta di riforma costituzionale e riconoscere l'autonomia di altri poteri dello Stato, come il Parlamento e la Procura Generale, come primi passi verso «una soluzione pacifica» della crisi politica, economica e sociale che attraversa il paese.

A 20 giorni dalla data prevista per le elezioni per l'Assemblea Costituente lanciata da Maduro - denunciata come incostituzionale e antidemocratica dall'opposizione - la conferenza episcopale di Caracas ha inviato una lettera formale al presidente, dopo l'assemblea plenaria dei vescovi venezuelani.

Nella missiva, i vescovi chiedono a Maduro di avere «l'audacia necessaria» per riportare il Venezuela verso «la pacificazione e la riconciliazione», seguendo «il cammino segnalato dal Santo Padre Francesco». In questo senso, i vescovi ricordano che il governo di Caracas deve ancora implementare gli accordi raggiunti durante le conversazioni con l'opposizione -accompagnate dall'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasud) e la Santa Sede- e interrotte nel dicembre scorso.

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, in una lettera inviata alle parti in quel momento, definì quattro condizioni per il dialogo politico: restituzione dei poteri costituzionali del Parlamento, un calendario elettorale negoziato, un corridoio umanitaria per cibo e viveri e la liberazione dei prigionieri politici.


 

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